E mai come in questa occasione ha davvero un senso tirare fuori una frase spesso di maniera e talvolta abusata: è il Napoli la sua Nazionale. Almeno per questa volta, facciamo per un paio di settimane. Sì, la Slovacchia è al lavoro per preparare le – ininfluenti – trasferte di qualificazione mondiale in Grecia e in Lettonia, e Marek Hamsik, il capitano, è a casa azzurri con vista su Roma. Sull’Olimpico: «In totale accordo con il C.t. abbiamo deciso di evitare la convocazione per sottopormi a un ciclo di terapie» . Tutto previsto e sotto controllo, nessun allarme e neanche dubbi. Anzi, unica certezza: venerdì 18 ottobre, Hamsik guiderà la marcia sulla Roma.
LA DECISIONE – E allora, a tutto Napoli. Azzurro più che mai, il cielo su Marekiaro: Ha qualche piccolo fastidio muscolare ma non ci sono problemi per la grande sfidaoltre ai
quattro infortunati, Albiol-Higuain-Maggio-Zuniga, anche lui, anche Marek, ha deciso di saltare il doppio impegno con la Slovacchia dopo una chiacchierata con Weiss senior. Niente Nazionale anche perché, sebbene sempre prestigiosi e sentiti gli impegni patriottici, in questo caso la sua – fondamentale – presenza avrebbe arricchito le due sfide di sale e pepe, certo, ma la frittata è già bella e fatta: a prescindere dai risultati delle partite di venerdì con la Grecia al Piero e di martedì prossimo a Riga con la Lettonia, infatti, per la qualificazione al Mondiale brasiliano 2014 è già tutto deciso. Niente da fare, Slovacchia fuori. Per la disperazione e la rabbia di Hamsik.
IL RECUPERO – Non gli resta che il Napoli, insomma, per chiudere la stagione in bellezza e provare a collezionare gli anticorpi più efficaci contro la tristezza estiva degli esclusi iridati: ecco perché, soprattutto in vista di una partita così delicata e importante, la prima che abbia un senso-scudetto nonostante sia appena ottobre, il campionato appena giunto alla settima e tutti allentino la tensione, Marek ha ritenuto propizia la sosta per scaricare. Per recuperare. Per rigenerarsi: «Approfitterò per fare terapie» .
CALMI TUTTI – Una dichiarazione, la sua, che potrebbe anche innescare allarmi, ma che invece va letta nella maniera migliore: Hamsik sta bene, altro che storie, e lo testimonia anche il suo impiego costante e continuo nelle ultime partite. Per la precisione: titolare per cinque volte (con Milan, Sassuolo, Livorno, Borussia e Arsenal) e dentro in corso d’opera con l’Atalanta. A riposo assoluto soltanto con il Genoa a Marassi, per un totale, dall’inizio della stagione, di 10 partite ufficiali dal 25 agosto compresi i due precedenti impegni settembrini con la Slovacchia. Ecco, lo spartiacque è proprio la sosta precedente: dopo le tiratissime sfide con la Bosnia, decisive per la qualificazione, Marek è tornato a Napoli affaticato. Un po’ sofferente agli adduttori per eccesso di fatica ma comunque in perfetta salute.
LA LUNGIMIRANZA – Tutto chiarito, insomma? La sosta gli servirà per recuperare ed evitare problematiche più serie, soprattutto considerando una doppietta di partite fondamentali per il campionato e la Champions che comincia venerdì 18 ottobre a Roma con la capolista imbattuta e finisce quattro giorni dopo a Marsiglia con il primo round con l’OM. Lungimiranza e buon senso, insomma, alla base della decisione concordata da Hamsik con il suo commissario tecnico. E poi anche l’ennesima conferma, come se ne servissero ancora altre, dell’attaccamento morboso al Napoli.
LAVORO E RIPOSO – Fino a domani, come da programma, lo slovacco lavorerà insieme con i compagni al centro sportivo di Castelvolturno, continuando parallelamente il ciclo di terapie, e poi, nel weekend, potrà dedicarsi alla famiglia, a se stesso, al relax fisico e mentale: libertà assoluta venerdì, sabato e domenica, come deciso da Rafa, e dunque l’occasione per ricaricare muscoli e batterie. Può sembrare strano, ma anche quelli programmati per vincere, come Hamsik, a volte possono riposare.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
G.D.S.
