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Hamsik: “Napoli è una città che mi rende felice”

Lo slovacco: "Uno che mi somiglia molto è Hernanes della Lazio"

Però! Palla al centro: e dentro, in quell’involucro, ci sono Cavani e Cannavaro, il codice-Mazzarri e la voglia (matta) di scudetto, un senso razionale dell’esistenza e la capacità d’essere sempre se stesso, un po’ assistman e un po’ bomber, un ideologo e persino un amabile scugnizzo. Parma-Napoli, certo: ma intanto si può arricchire la vigilia andando oltre il bla-bla-bla, infarcendolo di contenuti privi di «tatticismo», riuscendo ad essere sincero e poi chiaro. Anzi, Marekiaro. Però!

Che fa, Hamsik, restituisce la fascia a Cannavaro?
«Certo che sì, è sua. Il mio dovere finisce qua, ho fatto quello che dovevo, ero anche contento di indossarla, ma adesso tocca a Paolo. Sono felice che torni, per noi lui è importante». 

Torna al proprio ruolo di vice, dunque…
«Ho fatto l’assistente per qualche partita. Ma da anni è Cannavaro il nostro capitano».

Il fattore C nel Napoli è Edinson Cavani.
«Che ha appena firmato il rinnovo del contratto per cinque anni e vuole restare qua. Io lo spero davvero e spero che rimanga da noi a lungo. Mi pare che questa sia anche la sua volontà».

Mourinho ha appena compiuto 50 anni.
«Gli faccio gli auguri. Personaggio straordinario, che ci ha fatto divertire per quello che ha vinto con l’Inter, ma anche per quello che ha detto nelle sue conferenze stampa». 

Ancora una trasferta per noi.
«Ma noi procediamo sempre alla stessa maniera. A Firenze siamo andati bene, però non siamo riusciti a vincere. Ci proveremo a Parma, contro una squadra che non ha mai perso in casa. Pure io sono convinto che siamo in grado di giocarcela con chiunque».

Pure con la Juventus, il primo marzo.
«Si guarda alla prossima, quel match è ancora così distante. Una partita alla volta, per cortesia: e pure questa del Tardini mi sembra abbastanza complicata. Ma noi la affrontiamo con lo spirito giusto».

In questo Napoli, come sempre, fa la sua splendida figura: a suon di gol, di assist.
«Non posso che essere felice. Mazzarri mi lascia libero di pensare e di creare e io dietro le punte mi trovo bene, gioco tanti palloni, assecondo le richieste del mister e i miei desideri. La posizione mi consente di essere sempre nel vivo della manovra e poi mettere un compagno in condizione di segnare per me è gratificazione pura».

Sembra vi manchi sempre qualcosina per decollare.
«Abbiamo sciupato una serie di occasioni clamorose: se ripenso alle partite con il Torino e con il Milan, sono quattro punti gettati via. E sarebbe stata un’altra storia. Ma non è il momento dei rimpianti: l’amarezza va scacciata via, riprovandoci subito a Parma. Loro non hanno nulla da perdere». 

 

E voi cercate risposte definitive.
«Dobbiamo ragionare come una grande squadra, perché lo siamo. Lo dimostra il modo in cui veniamo trattati dagli avversari, che ci sfidano alla stessa maniera con cui lo fanno con la Juventus, con il Milan. Lo sottolinea quanto raccolto nelle ultime annate».

Nell’elenco dei top player, lei rientra di sicuro.
«Ma io non lo penso, anche se lo dite in tanti. Però non posso negare che la definizione lasci una bella sensazione».

La sua vita è sacrificio tattico.
«Curiamo molto la fase difensiva e a me tocca dare una mano. Ma sono felice di potermi impegnare anche in questo senso e poi sono quello che – rispetto agli attaccanti – ha maggiore vocazione alla copertura. Bisogna garantire gli equilibri».

I due punti restituiti dalla Corte di Giustizia cosa rappresentano?
«Come ha detto De Laurentiis, noi abbiamo sempre avuto fiducia nella giustizia. Certo, l’umore ne ha risentito positivamente. E per vari motivi. Però adesso la palla passa al campo: vogliamo chiudere in maniera degna questo mese di gennaio, nel quale abbiamo fatto benissimo».

Hamsik è uno degli uomini-bandiera.
«Sto qua da tanto, sono cresciuto alla pari di questo club che sta diventando importantissimo e sono orgoglioso di far parte di questo progetto, non ho altri pensieri per la testa che il Napoli e ho un contratto lunghissimo. Il mio attaccamento l’ho dimostrato e ho ricevuto tanto: vivere questa città mi piace».

Che prevede lo scudetto…
«Vedremo dove saremo in grado di arrivare. Ma intanto è presto per parlarne: mancano un bel po’ di partite e il Parma ha una sua forza assoluta, soprattutto dinnanzi al proprio pubblico. Giocano bene, vincono, hanno messo in difficoltà pure la Juventus e poi ci sfideranno rispettandoci e ritenendoci alle pari delle formazioni più importanti».

Scusi, c’è un nuovo Hamsik in giro dalle sue parti?
«Nel mondo di sicuro. In Italia mi piace Hernanes. ma spero che arrivi qualche Hamsik slovacco».

Dicono tanto bene di un tale Christian…
«Cresce bene…».

Tanto per restare in famiglia, qualcuno sussurra di un ritorno di suo cognato Gargano….
«Gli ho mandato un messaggio, quando ho sentito questa voce (sorriso…) . Però penso proprio che lui in questo momento stia bene a Milano». 

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

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