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Hamsik-Napoli il giorno del rinnovo

La felicità è uno scoglio, una lingua di terra, un orizzonte romantico, il profumo della salsedine, le voci d’una città: la felicità è Napoli, il volano per un’esistenza in primo piano, gli scugnizzi che ronzano intorno e quel senso pieno d’una vita coltivata nella privacy. La felicità è lo shopping in via dei Martiri, una cena a Marechiaro, quattro passi su a Posillipo e poi, di corsa, a Castelvolturno, casa e campo, un mondo inaccessibile in cui annusare comunque l’universo. Si scrive Napoli ed ormai si legge Hamsik, un tandem che da cinque anni esplora il calcio con slanci d’euforia iraggiungibili, quel binomio vincente che ha scelto di legarsi ad oltranza per andare oltre l’impossibile.

L’ANNUNCIO – Cinque anni di Hamsik al Napoli e non è finita, perché quel contratto ch’è in scadenza nel giugno del 2015 sta per essere rinnovato, pronto ad essere prolungato con la benedizione pubblica di Aurelio De Laurentiis, cofirmatario di una unione che rinforza un patto nato nel 2007 ed arricchito da una serie di aggiornamenti. « Ci vediamo lunedì ». 7 novembre 2011, il giorno dell’ennesimo sì o comunque l’ora X per ricominciare a chiacchierare, per osservare il Napoli da bordo campo, per dare uno sguardo al reciproco futuro e per ristabilire che del domani v’è certezza, cullandosi dolcemente sulle conversioni entusiasmanti d’un ventiquattrenne con la testa d’un matusa, un bebé nato con la camicia, però anche con la cravatta e con la giacca d’un diplomatico vecchio stampo, come quell’Hamsik eletto a simbolo. 

RAIOLA DISSE – Nulla nasce dal caso, men che meno una frase apparentemente innocua e invece profetica di Mino Raiola, un messaggio subliminale lanciato dal manager dello slovacco via etere appena settantadue ore prima che De Laurentiis confessasse l’appuntamento odierno: « Hamsik è felice a Napoli, perciò è rimasto ». E per gli stessi motivi ha scelto di accomodarsi con Juraj Venglos, il procuratore della giovinezza che rimane al suo fianco, e (probabilmente) con lo stesso Raiola dinnanzi a De Laurentiis.

LA STORIA AZZURRA – Quattro anni fa, fu amore a prima vista: un colpo di fulmine, a prescindere dai successivi gol, scatenato dalla serietà di quel ragazzino strappato con un blitz da Pierpaolo Marino all’Inter; un’affinità elettiva esplosa attraverso l’applicazione, le riflessioni, l’intelligenza, d’un uomo con la testa sulle spalle. Il primo contratto, scadenza 2012, è una formalità che viene sbrigata all’atto dell’acquisto e da quel giorno, 1° giugno 2007, l’accoppiata Hamsik-Napoli s’è andata consolidando, evitando querelle e sfuggendo a qualsiasi tentazioni, scalando il microcosmo calcistico, offrendo al talento slovacco la possibilità di esaudire i suoi desideri: « Io sogno di ascoltare la musica della Champions con la maglia azzurra addosso ».

L’ULTIMO SI’ – Giugno 2010, sembra un’eternità e invece è (calcisticamente, contrattualmente) ieri: Hamsik è in Sud Africa con la sua Nazionale, sta stupendo, ma tra una divagazione internazionale e l’altra trova il modo per ribadire la sua soddisfazione, per sottolineare quanto sia intenso il legame con Napoli e quanto lo rallegri l’attenzione del club: « Sono davvero contento del fatto che il presidente De Laurentiis sia contento di me e mi stimi. Si può tranquillamente dire che siamo sul punto di firmare il nuovo contratto ». Comodamente e senza avvertire la necessità di andare ad una trattativa ad oltranza, il 22 settembre Hamsik è sempre più napoletano: fino al 2015.

E VENNE IL GIORNO – I soldi sul serio non sono tutto e Hamsik è già di nuovo lì, ora circondato da due procuratori, Raiola e Venglos, per firmare. I 500 mila euro del suo arrivo da Brescia sono chiaramente lievitati e ora ch’è un top player d’una squadra approdata in Champions, finirà per aggirarsi poco sotto ai due milioni di euro. Dettagli che si disperdono tra le pieghe d’una favola calcistica in cui tutti vivono felici e contenti.  

La Redazione  

A.S.  

Fonte: Corriere dello Sport

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