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Hernanes-Cavani – Una sfida nella sfida

Oggi saranno avversari ma nella vita sono considerati gli Atleti di Cristo

Nel nome del padre e del figlio. Lo dicono loro, lo raccontano le t-shirt bianche di cotone che urlano a tutti la fede: “I belong to Jesus”. Appartengo a Gesù, c’era scritto una volta sulla magliettina di Edinson Cavani immortalata dai flash in campo dopo un gol. Mentre GU, cioè Grazie Gesù, è la sigla che Anderson Hernanes, detto il Profeta, aggiunge spesso al nome e al numero di maglia quando firma autografi. Questa è la storia di due campioni, oggi rivali all’Olimpico ma tutto sommato compagni nella squadra degli Atleti di Cristo: cristiani evangelici, Uruguay e Brasile, parole e opere. Napoli e Lazio. Magari gol: lo spera Mazzarri, lo spera anche Reja.

FACCIA A FACCIA – E allora, il derby della Bibbia. Dei fratelli di fede che, però, non si conoscono mica se non come avversari. Conta poco, per carità, però è bene precisarlo. Nella vita, comunque, c’è sempre tempo, come del resto ha dimostrato l’incontro Cavani-Legrottaglie in chiesa dopo la partita del San Paolo con il Catania, ma nel frattempo il loro sarà un derby senza remore. Abbracci e saluti, certo, ma poi? Sfida all’ultimo colpo: di tacco e di punta, di grinta e di rabbia.

I PASTORI – Personaggi singolari, il Matador e il Profeta: se sono davanti ai microfoni per un’intervista, il primo cita Dio di continuo mentre il secondo cita la Bibbia fedelmente. Del resto, il sogno della vita di Hernanes è diventare pastore. Sì, lo ha detto lui. In persona. Anzi, lo ripete di continuo. E Cavani? Beh, ai tempi di Palermo capitava che Edy, nelle giornate senza calcio, parlasse agli altri con il microfono in mano e la Bibbia davanti, in una piccola comunità non lontana dal campo di allenamento di Boccadifalco. Come un pastore in prova. Entrambi con le rispettive mogli – Maria Soledad detta Sole (Cavani) ed Erica (Hernanes, conosciuta proprio grazie alla religione) – frequentano una chiesa di Napoli e una di Roma (spesso con Dias). Top secret, però: tengono moltissimo a difendere la rispettiva privacy, e del resto è comprensibile considerando quanto stoni l’abbinamento tra la popolarità e l’intimità della fede in città che si nutrono della passione calcistica.

SFIDA CHAMPIONS – E oggi? Beh, oggi è un giorno speciale. Perché il Matador e il Profeta daranno tutto, e anche di più per vincere. Per continuare a sognare in grande e proseguire la corsa al terzo posto. E dunque alla Champions: l’Europa che conta passa dai gol di Edy, terminale del gioco di Mazzarri, e dalle intuizioni di Hernanes, fonte d’ispirazione imprescindibile della squadra di Reja quando è in giornata. Pregano, i due allenatori. Altroché se lo fanno. In maniera diversa dai loro giocatori ma comunque intensamente: perché sia l’uruguaiano sia il brasiliano sono in grado di risolvere la serata in qualsiasi momento. Miracoli? No, non esageriamo. Ma campioni, quello sì.

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

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