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Higuain e Insigne piegano il Borussia, domati i vice campioni d’Europa

NAPOLI – Straordinario Napoli: piega i vice-campioni d’Europa. Eccezionale Insigne: segna il gol decisivo nell’esordio in Champions. Una favola napoletana, una favola natalizia fuori stagione. Benitez ha regalato un’altra lezione di calcio. Il Borussia è squadra solida, si potrà dire che la superiorità numerica ha agevolato Higuain (al suo terzo gol italiano) e compagni ma anche undici contro undici la squadra di Benitez non ha mai mostrato imbarazzi, non ha mai temuto i più celebrati tedeschi. Semmai, i problemi se li è creati da sola, nel finale, quando Zuniga (peraltro tra i migliori) ha segnato un improvvido gol nella sua porta dimezzando lo svantaggio e facendo nuotare lo stadio per cinque minuti in apnea. Il Napoli fa il suo ritorno scintillante in Champions e l’esperienza di gente come Benitez e Higuain ha pesato. Ma poi, sotto il cielo nuvoloso e bagnato di Napoli è anche fiorito un campione annunciato, Lorenzino Insigne che si è concesso una serata da Mattatore.

BOTTI – Forse non è stato un primo tempo bellissimo, ma dal punto di vista della tensione, delle emozioni e dei colpi di scena ai tifosi del San Paolo non è stato negato proprio nulla. E non solo per il gol di Higuain che ha indirizzato la gara in maniera favorevole al Napoli. Tanto per cominciare: gli atteggiamenti. Il Napoli è apparso subito sicuro di sé, senza imbarazzi e libero da eccessi nervosi. Il Borussia, invece, è sembrato un po’ schiacciato dal peso della qualifica di vice-campione d’Europa. Klopp ha cominciato a litigare con Tomé, il quarto uomo, finendo per ruggirgli in faccia al gol di Higuain e a quel punto Proenca lo ha cacciato. Senza il nocchiero in panchina, i tedeschi hanno cominciato a tentennare, a offrire spazi e in uno di questi si è catapultato Higuain obbligando Weidenfeller a una uscita fuori area. Palla toccata con le mani ed espulsione. Il San Paolo che già fremeva di entusiasmo, a quel punto è esploso di gioia. A metà partita in vantaggio e con un uomo in più: chi l’avrebbe mai detto. Il Napoli ha cercato sin dai primi minuti di assicurarsi il controllo del gioco e se il Borussia sviluppava le sue solite trame trame con tocchi di prima, i ragazzi di Benitez palleggiavano di più appoggiandosi soprattutto sulla sinistra dove la coppia Zuniga-Insigne (preferito a Pandev) funzionava alla perfezione mettendo in difficoltà Blaszczykowski e Grosskreutz. E il gol è venuto da quella parte, Un angolo su cui hanno duettato Lorenzino e il colombiano, cross di quest’ultimo con Higuain che si alzava molto più di Schmelzer (e soprattutto più lestamente). Molto ben organizzato il Napoli in fase difensiva che si predisponeva con una sorta di 4-4-1-1. Più disordinato il Borussia.

GESTIONE – Quando una partita si mette troppo bene, paradossalmente la sua gestione diventa più complicata perché i cali di tensione sono in agguato. Klopp ha risistemato la sua squadra abbassando sulla linea dei difensori Bender e aggiungendo un attaccante, Aubameyang. Ma il Napoli non ha mollato la presa. Ha abbassato e alzato i ritmi a piacimento, con Inler abilissimo a pescare con lanci di trenta metri l’esterno alle spalle della linea difensiva avversaria. Sono stati questi cambi di gioco l’arma che ha devastato un Borussia che con un uomo in meno faticava a portare il pressing. In questo contesto, la qualità tecnica poteva soltanto emergere. Insigne, dopo aver mandato al manicomio Grosskreutz, ha trovato una punizione maradoniana mandando in visibilio il San Paolo e in depressione il subentrato Langerak che ha visto la palla sbattere sotto la traversa e infilarsi alle sue spalle. A quel punto il Borussia era al tappeto, stordito come un pugile suonato, incapace di reagire (fatta eccezione per un tiro dalla distanza di Aubameyang finito contro la traversa). Poi l’autogol di Zuniga ha rianimato una squadra alla canna del gas. Ma inutilmente perché il Napoli questa vittoria l’ha meritata, per intero. Senza se e senza ma.

Fonte: Corriere dello Sport

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