Riecco il Toro. Puntuale, preciso e implacabile. Proprio come ci aveva abituato in questo avvio di stagione. Hugo Campagnaro protagonista. In difesa non ha sbagliato nulla. Il riconoscimento, ovviamente, va equamente diviso con Cannavaro e Aronica. Il reparto ha funzionato alla perfezione. Mazzarri ha chiesto concentrazione e l’ha ottenuta da tutti. La
Lezione del Parma è stata imparata da tutti. Nessuna sbavatura, il compito è praticamente perfetto. L’Udinese non punge. Forse sarebbe stato diverso se avesse giocato Di Natale, ma nel calcio – come nella vita – il senno di poi funziona davvero poco.
DIFESA DI FERRO Applausi per la difesa, dunque. Del resto, sono loro. I titolarissimi. Quelli che non sbagliano mai se sono in forma. Con l’Udinese lo erano. Campagnaro più di tutti. Il Toro si è piazzato sul centro-destra e si è trasformato in un muro invalicabile. Inutile provare a sfondare, la risposta è sempre la stessa. «No grazie, da qui non si passa». Ma non si accontenta. La generosità è il suo marchio di fabbrica tanto è vero che decide di proporsi anche in fase offensiva con la solita grinta. Palla al piede è protagonista. Magari non è preciso, il San Paolo – però – apprezza lo stesso. La grinta del Toro è assolutamente encomiabile.
IL PROTAGONISTA Finora, infatti, uno dei protagonisti di questo Napoli. Dietro è un muro, ma si è già tolto lo sfizio di segnare due volte. La prima a Cesena all’esordio in campionato, la seconda – che non dimenticherà tanto facilmente – a San Siro, la Scala del calcio, contro l’Inter avventandosi da campione sulla respinta di Julio Cesar al rigore di Hamsik. Stavolta si limita solamente a respingere gli assalti avversari. Ma va benissimo così.
Fonte: Il Domani dello Sport
La Redazione
M.V.
