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I «maestri» raccontano Mazzarri e Reja: ecco i vizi e le virtù

Segno zodiacale a parte – sono entrambi della Bilancia – Walter Mazzarri ed Edy Reja hanno ben poco in comune. Domenica si sfideranno in quella che è la prima gara al San Paolo, da ex, per il tecnico friulano, già in trepidazione: «Sarà un’emozione grandissima tornare a Fuorigrotta. I tifosi del Napoli – ha spiegato Reja a Radio Deejay – mi vogliono molto bene e io ho sempre ricambiato il loro affetto. Sarà davvero una giornata speciale per me, ma è una sfida Champions contro un Napoli temibile anche perché sta viaggiando sulle ali dell’entusiasmo». Reja sfiderà Mazzarri dopo averlo battuto all’andata. I due allenatori sono molto diversi per i loro rispettivi mentori: «Edy è un grande lavoratore, professionalmente ineccepibile, maniacale sul campo, d’altri tempi nell’insegnamento della tecnica individuale». A parlare è Giovanni Galeone, allenatore del Pescara quando Reja, dal 1987 al 1989, era il tecnico della Primavera degli adriatici e seguiva le impostazioni della prima squadra. «Reja ha grande esperienza e doti umane di prim’ordine – insiste Galeone – anche se ce l’ha ancora con me perché lo criticai per lo scarso gioco offensivo che sviluppava con il Napoli». A sottolineare la diversità tra l’attuale tecnico del Napoli e il buon Edy è anche Renzo Ulivieri, del quale Mazzarri è stato il vice per tre anni. «Sono distanti innanzitutto per percorsi: hanno condotto carriera diverse, hanno un modo di allenare, un carattere e un’esperienza molto differenti». Per il presidente dell’Assoallenatori italiani c’è un dato in comune: «Walter sta facendo un lavoro egregio a Napoli, simile a quello che Reja ha compiuto alla Lazio. L’analogia tra i due è proprio quella di riuscire a lavorare bene in ambienti difficili, per pressioni e facili entusiasmi, come sono quelli di Napoli e Roma. Entrambi sono bravi a governali, pur avendo personalità diverse». Tra i due Galeone sceglie comunque Reja: «Sono troppo di parte e poi Mazzarri non mi è simpatico per come si propone al pubblico e per le sue analisi del dopo gara. Gli riconosco di avere svolto un lavoro splendido: il Napoli è una discreta squadra, grazie a lui è lassù. L’ha migliorata innanzitutto nella fase difensiva». E se Ulivieri non si sbilancia («Dico solo che domenica Walter è favorito perché ha il pubblico dalla sua parte»), Galeone ne sottolinea pregi e vizi: «Reja è più completo, Mazzarri però ha il pregio di concedere maggiore libertà ai giocatori di fantasia e di far rendere al massimo gli attaccanti. Edy invece, anche alla Lazio, li costringe ed il suo pragmatismo mina il gioco d’attacco».

Fonte: Il Mattino

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