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I napoletani di Parigi: per Lavezzi niente fischi

Il colpo grosso l’hanno fatto loro. Macché Paris Saint Germain, il Pocho Lavezzi è stato ingaggiato dal vero PSG, il Paris San Gennar che il 17 giugno parteciperà con la propria squadra di calcio a sette a un torneo internazionale. Ci sono i tifosi del Liverpool, del Milan e di altre squadre che hanno sostenitori a Parigi. «Mancava un esterno sinistro e abbiamo contattato l’agente di Lavezzi per ingaggiarlo. Ci è costato un po’ ma sono soldi ben spesi». Scherzano ma nemmeno troppo Sabatino Abagnale, Luca Picardi, Donatella Guercia e Fausto Minervini. Sono le pietre angolari del Paris San Gennar che conta 180 iscritti in soli due anni di vita. La visione dei match al Bambolina café, una decina di fermate di metro dagli Champs-Élysées dove, si dice, prenderà casa Lavezzi. «Se davvero andrà ad abitare lì – sottolinea Donatella Guercia, ex sciabolatrice del Posillipo di ottimo livello – vorrà dire che un salto per vedere casa sua lo farò certamente. Però sia chiaro, se viene a vedere le partite del Napoli con noi deve prenotare come fanno tutti gli altri».
Il refrain è lo stesso, né fischi, né abbonamenti. «Però qualche partita possiamo anche decidere di andare a vederla. Non vedo tradimenti. Sono professionisti, lui non è napoletano e poi sfido chiunque a non accettare un’offerta così». Il Pocho con la maglia dei parigini? «Sarà bruttissimo ma i giocatori passano. Quel che resta è soltanto la maglia». Consigli per una visita parigina. «Sicuramente Belleville e Menilmontant – sottolinea Luca Picardi, da tre anni nella capitale francese – lui e Yanina magari vorranno andare nei luoghi frequentati da tutti. Io consiglierei posti meno conosciuti ma con tanta vita. Poi se il Pocho vorrà andare nelle banlieu lo accompagno ugualmente, ma prima di tutto deve venire al nostro club».
L’accordo prevede anche un’amichevole con il PSG. «Dove? Al Parco dei Principi?». No, forse a Dubai nella pausa invernale. «Peccato, sarebbe l’occasione per vedere il Napoli a Parigi. Noi tifosi all’estero siamo penalizzati tantissimo. Non possiamo fare la tessera del tifoso. Su internet acquistare un biglietto è impossibile ed in Champions siamo stati costretti ad andare nei settori delle squadre di casa». E dire che l’immagine della città sta cambiando. «Quando arrivai a Parigi – conclude Picardi – dicevano Mafia e Pubel, immondizia. Dei cambiamenti della città arriva poco ma oggi, appena mi vedono con una sciarpa azzurra, ricordano le vittorie su City e Chelsea e c’è un grandissimo effetto simpatia». Consigli per gli acquisti? «Dipende da come De Laurentiis investirà i soldi. Lavezzi non mi ha mai fatto impazzire però il bonus legato agli assist piuttosto che ai gol è perfetto. E poi prenderei Jovetic». Magari anche lui da testare in un torneo di arrondissement.

Fon te: Il Mattino

La Redazione

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