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Il crollo in Coppa: azzurri mai in partita

Cavani fuori fase e all’inizio della ripresa non basta Hamsik

La Champions è una cosa, l’Europa League un’altra. E infatti la Juve è andata a Glasgow e ha segnato tre gol al Celtic mentre il Napoli, con una formazione “mista” tra titolari e riserve, ne ha presi altrettanti dal Viktoria Plzen al San Paolo: una prestazione penosa e il mesto addio alla seconda competizione europea. Tra questo torneo, che Platini pensa di abolire, e la squadra di Mazzarri non c’è feeling.

È stato interpretato anche quest’anno come un fastidioso dovere e non come un’occasione per crescere e tentare di conquistare un trofeo. Lo 0-3 a Fuorigrotta ha sancito la chiusura dell’esperienza europea in attesa di conquistare la qualificazione alla Champions 2013-2014 e Mazzarri, con un gesto della mano, ha chiesto scusa ai pochi tifosi presenti.
C’è da riflettere su questo pesantissimo ko, legittimato dai ceki con un gol per tempo e favorito da limiti difensivi nuovamente emersi nel Napoli: si è visto Rolando, tenuto in campo da Mazzarri per l’intera partita, più ombre che luci e d’altra parte non giocava da mesi. Mai così male gli azzurri, mai così spenti ed inefficaci: quasi “lontani” dall’evento. Il Viktoria non disputava una partita da oltre due mesi, eppure è apparso sciolto fisicamente e ha portato a casa un esaltante successo. Il Napoli ha regalato oltre un tempo perché, al di là dell’aspetto psicologico già emerso in casa della Lazio sabato scorso, Mazzarri non ha ritenuto di dover schierare dal 1’ Hamsik, l’uomo che sa dare profondità alla manovra, dopo l’indisponibilità dell’ammalato Insigne. Ha atteso un tempo e Marek ha un po’ ravvivato l’inizio della ripresa. Certo, in campo c’è stato Cavani ma non si può pensare che un giocatore, per quanto fuoriclasse, sia la squadra: lo fu Maradona ma in un altro calcio, quasi trent’anni fa. Mazzarri ha ripetuto la mossa dell’Olimpico inserendo tutti gli attaccanti disponibili, ma stavolta il coraggio non è stato premiato anche perché minori sono state intensità e convinzione rispetto alla partita contro la Lazio. Dal 31 ottobre il Napoli non chiudeva un match senza reti (ko per 1-0 a Bergamo). Un gol ieri sera avrebbe potuto rendere ancora praticabile la rincorsa agli ottavi di Europa League, il discorso è chiuso e le energie dovranno essere concentrate sul campionato. Peccato, una bella occasione persa: soprattutto per l’immagine della squadra.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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