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Il day after dopo gli errori arbitrali: nel silenzio non c’è traccia della prova tv per Robinho

Tosel, quante contraddizioni nei tuoi provvedimenti

Oggi è arrivato il provvedimento dell’Uefa in merito alla “sceneggiata” di Gattuso al termine di Milan-Tottenham. Cinque giornate di squalifica, cioè quattro più una per aver raggiunto la terza ammonizione in Champions League, è la dimensione del provvedimento, che non lascia spazio a fraintendimenti. 

Il Milan giustamente non fa ricorso e Gattuso ammette: “Ho sbagliato, è giusto che paghi”. Passiamo dalla giustizia europea alle contraddizioni di natura “toseliana” di quella italiana, che ci rendono sempre più convinti che sarebbe giusto che Tosel si dimettesse per manifesta incapacità. Oggi, nel silenzio mediatico, Tosel non ha neanche considerato l’ipotesi “prova tv” per Robinho, che domenica in Chievo-Milan 1-2 ha segnato aggiustandosi il pallone con la mano. Dopo il gol realizzato, il brasiliano ha esultato in maniera evidente, avendo addirittura il coraggio di mimare di aver stoppato il pallone di petto guardando le panchine, come dichiarato anche da Pellissier. Nella stagione 2008-09 in Palermo-Fiorentina 1-3 Gilardino realizzò un gol di mano ed esultò in maniera evidente senza ammettere il “furto”. Lo stesso Tosel squalificò il bomber viola per due giornate con l’ausilio della prova televisiva. Che differenza c’è tra il fare gol di mano ed invece stopparlo prima di calciare verso la porta avversaria? Lo strumento tecnologico deve servire anche a punire quei gesti diseducativi (ricordate la polemica sulla bestemmia!), che possono rappresentare dei messaggi distorti per i bambini che militano nelle tante scuole calcio presenti in Italia. Il gesto di Gilardino in Palermo-Fiorentina 1-3 del 26 Ottobre 2008 è scorretto così come quello di Robinho in Chievo-Milan di domenica; comunica allo stesso modo che conviene “fare i furbi”, che viene prima la vittoria e poi il fair play.

Perché una simulazione in area di rigore deve essere considerata più grave rispetto ad un evidente fallo di mano, visto dagli spettatori allo stadio e dai membri dalle panchine ma non dall’arbitro Banti a pochi metri dall’azione (il livornese arbitrò Napoli-Fiorentina 1-3 dello scorso 13 Marzo, ricordate il rigore non dato a Lavezzi).

Tanti dubbi che rimangono irrisolti, così come non si capisce perché gli arbitri debbano essere puniti solo quando sbagliano contro le grandi squadre. Bergonzi fu escluso per un mese dai campi di Serie A e ripartì poi dalla B dopo i due rigori assegnati al Napoli contro la Juventus il 27 Ottobre 2008. Morganti, dopo Palermo-Juventus del 2 Febbraio 2011, in cui ha negato un rigore ai bianconeri per un fallo di mano di Bovo, è tornato in campo nel recupero del derby di Genova, dopo due giornate di stop. Dalle parole di Braschi, che ha dichiarato che l’arbitro Banti è stato danneggiato perché troppo vicino all’azione, non s’intravede l’ipotesi di uno stop per il direttore di gara livornese.  Dovrebbero essere fermati anche l’assistente Pugiotto e l’arbitro Celi (lo stesso di Napoli-Cesena, che non ha visto il gol di Maggio), che hanno convalidato il gol di Kharja in Inter-Cagliari, viziato da un netto fuorigioco di Ranocchia.

La disparità di queste decisioni ci fa credere che la sudditanza psicologica è un fattore endemico del nostro sistema calcio e che non c’è la volontà di cambiare questa ingiusta situazione. A queste iniquità contribuiscono anche i media, come dimostra l’evidente diversità del peso attribuito alle dichiarazioni di Del Neri dopo Palermo-Juventus e quelle di Sorrentino, Pioli e Pellissier dopo Chievo-Milan. Noi continueremo a vigilare con attenzione perché siamo di parte come ci accusano, cioè siamo dalla parte di chi ama il calcio e lo vuole pulito. Lunedì prossimo c’è Milan-Napoli; il nostro auspicio è che il big-match non sia macchiato da “orrori” arbitrali.

 

Pubblichiamo il video che mostra il gol di mano di Gilardino in Palermo-Fiorentina del 26 Ottobre 2008:

 

 

Ciro Troise

 

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