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Il Mattino – Allarme Champions: Messi e il Barça travolgono il Napoli

Barcellona – La festa del «Gamper» è tutta del Barcellona che si conferma squadra dei fenomeni, chiunque scende in campo recita il copione a memoria e garantisce spettacolo. Regge 25′ il Napoli, fin quando ha gambe e lucidità tattica. Poi Fabregas sblocca la partita e da quel momento viene fuori tutta la forza del Barça che alla distanza dilaga. Severissima lezione per il Napoli che soccombe contro la squadra campione d’Europa: un’esperienza che servirà per la Champions dove gli avversari saranno tutti di grande valore. Guardiola parte con Messi in panchina e con soli cinque big (spiccano Villa e Iniesta) affidandosi agli altri campioni comunque al di sopra della media. Mazzarri invece schiera il miglior Napoli con Hamsik, Cavani e Lavezzi. Soprattutto il tecnico per una volta fa una deroga e cambia il modulo: parte con il 4-4-2, Dossena si abbassa a fare il quarto difensore a sinistra, Hamsik scala a centrocampo sulla corsia mancina, tocca a Lavezzi e Cavani provare a pungere il Barça. Un accorgimento per provare a contenere meglio la spinta blaugrana. Poi con il passare dei minuti comincia ad emergere la stanchezza, soprattutto in chi non è ancora al massimo e spende tante energie come Lavezzi e poi via via in tutti gli altri: nella ripresa gli azzurri scompaiono dal campo.

  Nella notte delle stelle il primo ad illuminarsi è Cavani: al 9′ con una spettacolare rovesciata batte Pinto, peccato che il gol non sia valido. Fischiato il fuorigioco, giusto, ad Hamsik che gli aveva fornito l’assist di testa. Resta il gesto tecnico del Matador, straordinario. A centrocampo il Napoli fa densità con Inler e Dzemaili, soprattutto lo svizzero conferma la sua grande personalità nel duello con Keita, va a cercare palla e illumina con aperture sulle fasce per Maggio e Hamsik. Fabregas fa il Messi, a Villa e Kiko tocca garantire la profondità. Il primo grande acuto del Barcellona è al 18′: azione tutta a un tocco, velo di Villa, Fabregas, tutto solo davanti a De Sanctis calcia alto. Il Napoli aspetta ma non troppo, nel senso che va a cercare palla quando serve, altrimenti attende, soprattutto in fase difensiva, gli azzurri si mantengono corti. Poi la squadra di Guardiola passa al minuto 25′: numero di Adriano sulla sinistra che lascia sul posto Maggio, palla bassa in mezzo Fabregas sbuca alle spalle di Cannavaro segna a porta vuota. Tre tocchi, tutto molto semplice, merito del Barça, maestro in questo tipo di azione, ma nella circostanza sicuramente poco reattivi gli azzurri di Mazzarri. Al 29′ una volata da brividi di Lavezzi che va via palla al piede, resiste alla spallata di Fontas, e prova il colpo sotto, bravo Pinto a non farsi sorprendere. Al 30′ il raddoppio del Barça: azione da manuale del calcio, Iniesta pesca in mezzo Keita che di testa, in più che sospetto fuorigioco, batte con una mezza palombella De Sanctis. Al 37′ altra azione stile Barcellona, Iniesta allarga per Adriano, incontenibile sulla sinistra, palla in mezzo, Villa a colpo sicuro, il portierone azzurro è super nella parata. Al 46′ è Aronica (subentrato a Britos, uscito per un’infrazione del quinto metatarsio del piede destro) ad allontanare sulla linea un nuovo tentativo di Villa che in pallonetto aveva scavalcato De Sanctis. Guardiola in avvio di ripresa inserisce quattro giovanissimi al posto di quattro big e in attacco Pedro per Villa. E Pedro (2′) diventa già pericolosissimo, il suo tiro a giro sbatte sul palo lungo. Poi al 3′ palo di Sergio Roberto e sulla respinta traversa di Pedro. La spinta del Barça aumenta e il Napoli va alle corde, calo vistoso a centrocampo di Dzemaili e degli azzurri un po’ in tutti i settori, questione di gambe più che di testa, regge solo Dossena. Hamsik avanza dietro le due punte, il modulo diventa 4-3-1-2. Entra Messi, il più atteso, all’11’. Al 12′ secondo gol annullato a Cavani per fuorigioco. Forze fresche anche nel Napoli, Donadel e Zuniga, esce Lavezzi: il Pocho con la pulce si incrocia giusto per pochi attimi. Al 17′ il tris: traversa di Messi su punizione, gol di Pedro di testa. Poi quarto e quinto gol. Il Napoli non c’è più, la festa è finita.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

 

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