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Il Mattino – Febbre azzurra, 60mila al San Paolo entra Pandev e si scatena la festa

Messaggio di solidarietà per i quattro marinai di Procida nelle mani dei pirati somali

 Entra De Laurentiis, passo felpato verso il centrocampo: il presidente dà il via alla festa. Sono in sessantamila al San Paolo per la presentazione del nuovo Napoli (ingresso gratuito). «Ho voluto fare questa festa al San Paolo perchè qui è la vostra casa e voi siete la nostra forza», urla il presidente. «Grazie alla vostra passione, siamo riusciti a tagliare un traguardo storico che a Napoli mancava da troppi anni, la Champions League. Questa esperienza deve essere motivo di orgoglio e di crescita, una preziosa occasione per esportare il nome di Napoli. Una stagione di oneri e onori, l’affronteremo con l’umiltà di chi vuole attendere ma anche con la consapevolezza dell nostre risorse. Il lavoro è alla base della nostra missione, affinchè il Napoli possa inserirsi stabilmente nelle alte sfere calcistiche. In questa serata di festa e di serenità un pensiero ai nostri marinai tenuti in ostaggio, con l’augurio che presto saranno con noi al San Paolo».
Poi il presidente chiama il cardinale Sepe. Applauso scrosciante. E poi il sindaco De Magistris, un altro applauso fortissimo. «Che rullino i tamburi», annuncia De Laurentiis e parte la presentazione all’americana degli azzurri: ci sono tutti, meno Ruiz, in partenza. Il primo ad entrare è De Sanctis. Applausi a tutti, fischiato Rinaudo per il suo passato juventino. Poi Cannavaro, il capitano napoletano, sommerso dagli applausi, Britos si alza dalla panchina, infortunato non può raggiungere il centrocampo e saluta la gente. Tanti applausi a Gargano. I decibel salgono quando viene chiamato Inler e le tre stelle, Cavani, Hamsik e Lavezzi. Standing ovation a Mazzarri che risponde con un bacio. Entra l’attore Siani, mattatore della serata. «Cardinale, lei deve confessarci tutti, appena abbiamo conosciuto le squadre della Champios League…». Poi scherza con Inler e Mascara. «Inler si è tolta la maschera del leone, Mascara quando la toglie?». Chiama Lavezzi e il San Paolo si scatena: «Pocho-Pocho». Quindi Hamsik: «Sono contento che è rimasto con noi, a Milano che doveva fare». E si alza il coro fortissimo: «Chi non salta rossonero è». «Bravo presidente hai portato la richiesta a cento milioni: Marek doveva fare l’analisi del Dna: fai che è il figlio di Maradona?». Infine annuncia Pandev: l’ex interista entra con la nuova maglia azzurra numero 29 e l’incitamento per lui è straordinario. È emozionato, Goran: «Sono molto felice. Questa mia avventura è iniziata in modo straordinario. Sentire i 60mila del San Paolo scandire il mio nome mi ha dato una grande emozione. Ringrazio il Napoli per avermi dato questa opportunità».
La benedizione del cardinale Sepe. «Porgo tutto il mio amore di tifoso e tutta la gioia di essere vescovo di una città dove la squadra del Napoli ci fa onore anche all’estero. Siete campioni sul campo, dovete esserlo anche nella vita. Il presidente ha voluto che la squadra fosse solidale per tante iniziative per i deboli. Vinca il Napoli, vinca la città di Napoli. In Champions è un giorne infernale ma conla guida del maesro si raggiunge il Paradiso».
Il sindaco De Magistris, infine: «Che emozione, da napoletano, da tifoso e da sindaco, nel vedere tutte queste persone salutare la suadra: la dimostrazione che viaggiando tutti insieme ogni impresa è possibile». In curva A i tifosi espongono lo striscione contro il blocco del calcio: «Vergogna, scritto semplicemente: scioperi chi lavora realmente». C’è spazio anche per la piccola «gaffe» di De Laurentisis: «C’è la maglia, Fabio, cioè Paolo» e chiama a sè Cannavaro, una maglia azzurra con tutti gli autografi. Poi l’amichevole con il Palermo.

La Redazione

A.S.

Fonte: Il Mattino

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