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Il Mattino – La lezione del Barça, Mazzarri al lavoro sul carattere del Napoli

Non bisogna lasciarsi prendere dal panico per una sconfitta contro il Barcellona, pur così pesante, con cinque gol e quattro pali. Il Barça è il club campione d’Europa, nella scorsa stagione ha umiliato il Real Madrid in un match della Liga e il Manchester United nella finale di Champions.
In due anni Guardiola ha fatto di questi campioni una macchina micidiale. Il Napoli visto lunedì è stato troppo brutto e ha margini di miglioramento sotto tutti gli aspetti. Ma è scattato l’allarme e urgono alcune riflessioni perché, sciopero permettendo, mancano poche ore all’inizio del campionato.
La personalità
Al Camp Nou gli azzurri hanno resistito almeno venti minuti. Si sono spenti quando è stato annullato il gol di Cavani. Sono crollati sotto i colpi del Barça, che gioca a memoria, a prescindere dagli interpreti. Nel Napoli c’è un difetto di personalità, emerso nella scorsa stagione e non ancora cancellato. La squadra ha vissuto una straordinaria annata, tuttavia su palcoscenici impegnativi e contro avversari di spessore è venuta meno: si ricordino i tre gol presi in un quarto d’ora dal Liverpool ad Anfield Road o quelli incassati da Inter e Milan al Meazza. Mazzarri deve lavorare sotto l’aspetto psicologico perché altrimenti sarà improbabile difendere certe posizioni o migliorarle. E già ieri a Castelvolturno, alla ripresa della preparazione, ha parlato a lungo con i suoi calciatori. Si convinca, il Napoli, di aver raggiunto una nuova prestigiosa dimensione: è stata la terza forza dello scorso campionato e De Laurentiis è sicuro di aver migliorato l’organico.
Il mercato
Un giocatore di personalità è Inler, anche se lunedì sera è rimasto schiacciato da Iniesta, ma l’avversario è una stella della Spagna campione del mondo. De Laurentiis ritiene chiuso il mercato, almeno fino a gennaio. L’infortunio di Britos potrebbe adesso far cambiare idea o Mazzarri si affiderà a Ruiz e Aronica fino al rientro dell’uruguaiano? C’è il rischio che un’intensa stagione, chiusa il 24 luglio e riaperta il 22 agosto, non consenta a Cavani, almeno inizialmente, di esprimersi sui livelli di un anno fa. Ecco perché come rinforzo per la prima linea non sembra sufficiente Chavez, semisconosciuto ma sponsorizzato dal clan Lavezzi. Due settimane fa, mentre il Napoli definiva l’operazione per l’argentino, il tecnico ricordava che avrebbe voluto top player come Pepito Rossi, rivelando che nella sua lista vi erano anche Vucinic, Vidal e Criscito, trattati ma finiti altrove.
I test
Mazzarri diffida delle squadre che partono a razzo e ha fiducia nel suo metodo di preparazione atletica, gestito dal professor Pondrelli: è quello che ha consentito al Napoli di arrivare felicemente alla meta nel 2010 e nello scorso maggio. A Castelvolturno è esposto il cartello lavori in corso, soprattutto perché i sudamericani reduci dalla Coppa America devono mettersi al passo con i compagni. Ma il campionato comincia tra quattro giorni e i risultati dei test amichevoli non danno felici indicazioni: il Napoli ha battuto soltanto due squadre, il Grosseto (quindicesimo nello scorso campionato di B) e il Maiorca (17mo nell’ultima edizione della Liga).
L’esempio

  Ha ragione Cannavaro quando dice che il Barça è inimitabile. Per il gioco, per la filosofia, per la cantera che viene sfruttata in profondità da Guardiola, arrivato a schierare 8 giocatori su 11 prodotti dal vivaio. De Laurentiis indica questo come esempio per il Napoli. Ma servono strutture, investimenti e coraggio. Sì, coraggio. C’è un solo ragazzo del vivaio nella rosa 2011-2012. Si chiama Dezi, sogna di diventare come Hamsik. Insigne e Ciano, due attaccanti che tanti gol hanno segnato in Prima divisione, al debutto tra i professionisti, non sono rimasti con Mazzarri ma spediti in B, a Pescara e Crotone.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

 

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