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Incubo Quagliarella, si fa male di nuovo prima del San Paolo

Nove minuti in nove partite. Lo strano caso di Fabio Quagliarella. Che (non) vede Napoli e prima ancora s’infortuna. La storia si ripete. Come l’anno scorso. Ieri l’attaccante di Castellammare di Stabia, si leggeva sul sito ufficiale della Juve, «ha terminato anzitempo l’allenamento a causa di una contrattura al muscolo soleo della gamba sinistra». Le sue condizioni saranno valutate oggi. Ma a meno di colpi di scena dell’ultimo secondo e di un miracoloso recupero, Quagliarella non sarà neanche convocato. Che sia chiaro: non avrebbe giocato dall’inizio, perché per Conte non è ancora pronto. Ma almeno sarebbe andato in panchina e quasi sicuramente sarebbe entrato a partita in corso. E invece, niente. La maledizione, se così si può chiamare, continua. Il 6 gennaio scorso contro il Parma, a pochi giorni dalla trasferta del San Paolo, fece crac il ginocchio destro. Sul più bello. Perché l’ex bomber del Napoli in 17 presenze aveva timbrato il cartellino 9 volte, risultando uno dei migliori della banda di Del Neri. Poi, appunto, il grave infortunio.
L’intervento chirurgico. La riabilitazione. Lunga, difficile. Il ritorno in campo in estate. Graduale. A fine luglio nell’amichevole contro i messicani del Chivas Guadalajara nella tournée negli Stati Uniti un brutto intervento proprio sul ginocchio operato ha fatto scattare nella sua testa l’allarme. La paura ha preso il sopravvento. A poco, a poco. Le rassicurazioni dei medici non gli sono bastate. Non si sente sicuro. Per Conte non è pronto, ma lo ha sempre difeso e messo al centro del progetto.

“Fabio è una certezza”

aveva detto il tecnico

“Può farci fare un salto di qualità importante. Quando in estate ho parlato con la società, lui è sempre stato un punto fermo. E rimarrà tale. Quando starà del tutto bene giocherà, sono sicuro: ci darà una grande mano”.

Non adesso. Almeno. Perché la contrattura alla coscia sinistro lo costringerà ad un altro stop. Conte è preoccupato, ma non si strapperà i capelli, perché Quagliarella in 9 partite aveva collezionato 9 minuti, poca roba per uno come lui. Un’apparizione a Catania, appunto, poi nulla. Panchina e tribuna. E qualche cattivo pensiero, subito smentito dal suo manager, Beppe Bozzo:

«Fabio non si muoverà da Torino».

Fino a prova contraria, il Milan e il Genoa resteranno solo delle suggestioni. A meno che non si presenti qualcuno con 15 milioni, la cifra che in corso Galileo Ferraris hanno sborsato proprio al Napoli. Napoli che la Juve intende battere, sfatando il tabù del San Paolo, dove Conte schiererà la stessa squadra nel modulo (4-2-3-1) e negli uomini che ha battuto Fiorentina ed Inter.

“Sarà una partita durissima”

ha sottolineato Storari

“Perché troveremo una squadra ferita, una delle più forti ed organizzate del campionato italiano, che vorrà riscattarsi davanti al suo pubblico. Ma noi vogliamo vincere”.

Con o senza Quagliarella, ma questo al momento, vedendo i numeri, è un dettaglio.

 

La Redazione

A.S.

Fonte: Il Mattino

 

 

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