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Infortunio Osimhen, il chrirurgo Tartaro: “Potrebbe esserci anche una seconda operazione”

Nel corso di ‘Radio Goal’ su Radio Kiss Kiss Napoli, è intervenuto Gianpaolo Tartaro, il chirurgo che ha operato al volto Victor Osimhen: “Gira un audio fake dove faccio una dichiarazione allucinante, dove dico che è stato l’intervento più complesso della mia vita. Resto basito, è una follia allo stato puro. L’audio dice cose estremamente precise anche se in realtà sono sbagliate. Sono molto dispiaciuto di quello che sta accadendo. L’intervento? E’ stato lungo, di 4 ore e mezza. L’atto chirurgico è stato solo l’inizio di tutta la fase post. Osimhen ha avuto uno schiacciamento, non ha avuto una frattura come l’ha avuta Paleari del Benevento. Tutta la sua forza centrifuga e quella di andare all’indietro di Skrniar ha fatto rientrare dentro tutto l’osso zigomatico è entrato dentro e tutta la cavità orbitale si è ristretta. E’ stato un intervento estremamente complicato e difficile, sono stati compressi anche i tessuti, i muscoli, i nervi e le arterie e di tutto ciò che sta sopra il cranio. Dalle immagini della tv vedevamo che non riusciva ad aprire l’occhio perché il bulbo oculare spingeva verso fuori e lo zigomo andando dentro ha ristretto la cavità orbitale. Ha quindi fatto una compressione, l’occhio spingeva e non dava modo alla palpebra di salire e scendere.  E’ stata fatta una quindi riespansione, alcune ossa non ci sono più e quindi abbiamo sintetizzato con 5 placche tenute da 16 viti. Tempi di recupero? Adesso inizia la vera partita di Victor, abbiamo fatto solo il riscaldamento con l’intervento. Ora inizia la seconda fase, molto dipende da lui e dal suo fisico, non ho la sfera di cristallo e non posso sapere quando recupererà. Da tifoso del Napoli lo farei giocare domani mattina per vincere lo scudetto, ma purtroppo non sarà così. La prognosi? 90 giorni di prognosi sono molto aleatori, perché se c’è qualche problema deve tornare in sala operatoria. C’è stata una ricostruzione complessa, non è una cosa immediata. Potrebbero essere anche 100, 70 o 40 giorni, perché non so quale sarà la risposta del giocatore all’atto chirurgico. Coppa d’Africa? Non sapevo neanche quando doveva partire per la Coppa d’Africa. Non so come potrà rispondere alla paura di giocare, come si butta e come combatte in campo. Sono tutti ragionamenti che facciamo da tifosi, ma dopo una frattura conta molto l’aspetto psicologico. E’ stato davvero sfortunato, perché ha avuto una frattura strana, una vera e propria traumatologia facciale. Indosserà una mascherina? Stiamo già pensando troppo avanti, è troppo presto io sto pensando ancora ai punti e a tutto quello che accadrà dopo. E’ un bravissimo ragazzo, ci dimentichiamo che ha solo 22 anni ed è un ragazzino”.

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