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Ischia, la scalata alla B parte dallo stadio

Il Napoli e De Laurentiis sono il loro esempio. Tanti imprenditori, noti, che investono. E una mentalità manageriale in grado di coniugare l’obiettivo in prospettiva serie B e i grandi tornei internazionali, la passione per lo sport e il business. E poi ancora, la funzione sociale della scuola calcio con la capacità di imporre i campioni del futuro. E in tutto questo, c’è anche il nuovo stadio, ricco di servizi all’avanguardia e con annesso centro commerciale, la presentazione progettuale del quale ha fatto brillare gli occhi a tutti i presenti. Prende così avvio l’ambizioso progetto della nuova Ischia Calcio, al centro del summit convocato presso la sede dell’Unione industriali di piazza dei Martiri. Anche il luogo dove si è svolta questa prima assemblea dei futuri soci del club gialloblu (attualmente primo in classifica nel girone H della serie D) è di per sé emblematico del nuovo approccio che gli imprenditori napoletani vogliono avere con il calcio e con lo sport.
Un progetto che porta indiscutibilmente il marchio del patron di Carpisa-Yamamay Lello Carlino, e al quale hanno lavorato ognuno per certi aspetti, il dg dell’Ischia Nicola Crisano, il sindaco di Ischia Giosi Ferrandino, e imprenditori come Roberto Maione e Flavio Dinacci. A fare gli onori di casa è stata la presidente degli industriali, Rossella Paliotto che si è detta positivamente colpita dalla partecipazione di così tanti imprenditori napoletani a quella che sarà la nuova impresa calcistica destinata a far leva commerciale sul riconosciuto brand Ischia. «Lo facciamo per passione, ma anche per dimostrare che il calcio può trasformarsi in una impresa produttiva se ben gestito, le ricadute della quale si hanno non solo per gli investitori, ma anche per tutto il sistema economico e turistico ischitano e napoletano» ha detto in sintesi Carlino, presentando il progetto che negli aspetti finanziari e amministrativi è stato meglio precisato dal commercialista Giancarlo Senese, e per quelli tecnico-strutturali dall’architetto ischitano Pino Mattera, che ha presentato per la prima volta le due ipotesi progettuali per il nuovo stadio isolano. Quello che potrà dunque essere omologato per ospitare le gare della serie B ed anche appuntamenti internazionali. Traguardo questo, al quale Carlino e tutti gli aderenti alla neonata società «Green Island» (che subentrerà alla attuale solo a fine campionato) oramai credono pienamente.
Le ipotesi progettuali puntano a rifare la struttura dello stadio Mazzella, in maniera tale da ampliarne la capacità da 3000 a 8000 posti, rendendo tutta la struttura più confortevole e con servizi adeguati. Al livello stradale sorgerà un’area commerciale da 5000 metri quadrati, ai livelli superiori un bar ristorante da 300 posti, postazioni per le troupe televisive, uffici ed alloggiamenti per la scuola calcio, un centro fitness e benessere. «Perché i campioni del futuro, potranno tranquillamente essere forgiati in questa struttura» ha detto Nicola Crisano che ha voluto già da subito alla guida delle giovanili l’ex portiere del Napoli, l’ischitano Pinuccio Taglialatela. «Mai visto fra sponsor e investitori un tale entusiasmo. Ma per me è stato commovente – ha detto Taglialatela – constatare che fra i sostenitori del progetto c’è anche un uomo come Dino Celentano, fra quelli che hanno fatto la storia del calcio Napoli». Celentano quindi è della partita, così come lo sono la famiglia Punzo e tutto lo stato maggiore del Cis di Nola. Nomi importanti, per un progetto ambizioso. Carlino – ancora una volta lui – suona la carica. «Abbiamo scelto Ischia perché l’isola verde ha i grandi numeri del turismo e quindi può affrontare non solo la serie B, ma anche tornei internazionali. Metteremo quindi in campo una ambiziosa impresa che spazierà dallo sport al marketing e che sono sicuro, avrà un grande successo».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

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