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ISS, Locatelli: “Tifosi allo stadio, un passo alla volta, quarantena? No a trattamenti speciali”

Così il presidente del Consiglio Superiore di Sanità

A Radio Marte, nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete”, è intervenuto il Professor Franco Locatelli, Presidente del Consiglio Superiore di Sanità e membro del Comitato tecnico-scientifico della protezione civile: “Curva del contagio? Continua ad avere un chiaro trend in flessione. Tutto ciò che è stato messo in campo è stato utile, anche le misure di riapertura nelle scorse settimane non hanno prodotto un impatto negativo, questo va attribuito al senso di responsabilità degli italiani oltre che alla gradualità dell’approccio scelto. Parole Prof. Zangrillo? Il virus esiste e continua a circolare, lo testimonia il numero dei tamponi positivi. A proposito, i numeri di oggi non devono spaventare perché rispetto a ieri sono stati fatti molti più tamponi. Chiaramente in una situazione in cui il numero dei soggetti contagiati è più basso c’è una minore concentrazione del virus, la carica virale è ridotta e ci sono meno sintomi clinici. Peraltro ora si riconosce più frequentemente gli asintomatici e ci sono meno soggetti che si rivolgono alle strutture ospedaliere. Parole Prof. Bassetti su indebolimento virus? Resterei nel carattere generale. Con la riduzione del numero di contagiati il carico virale è minore, quindi ovviamente lo è anche la sintomatologia riscontrata. Il calcio che riapre è un male necessario o siamo nelle condizioni giuste? Il percorso fatto con la Lega Calcio e la FIGC è stato rigoroso. Chiaro che c’è sicuramente il piacere oltre che l’esigenza di ripartire con l’attività agonistica ma senza mettere a rischio la sicurezza dei calciatori e di chi lavora nei team e la situazione generale del Paese. Abbiamo ponderato bene tutti i passaggi. Tifosi allo stadio da qui a un mese? Direi che, come abbiamo fatto nelle ultime settimane nell’ottica della ripresa, dobbiamo fare anche in questo caso un passo per volta. Dobbiamo perseverare in un approccio prudente, rifletteremo tra qualche settimana su questa possibilità. Tutto però dev’essere fatto con assoluta gradualità e i numeri delle curve devono continuare a confortare anche nel futuro. Nuovo positivo in Serie A e quarantena da ridurre? Il punto è questo: il mondo del calcio non può avere trattamenti diversi rispetto a quelli che vengono impiegati nel resto del Paese. La durata della quarantena dev’essere stabilito sull’intero territorio Nazionale. Se è di 14 giorni, deve essere di 14 giorni anche nel calcio. Poi, se in virtù dell’evoluzione della curva epidemica si cambierà la disposizione nazionale, allora si potrà cambiare e adeguarsi anche nel calcio”.

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