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Italo Cucci: “La brutta figura dei fischietti”

I Giochi di Londra ci avevano sottratto felicemente al clima burrascoso del campionato ma la Lega ha preteso conquistare il podio mediatico con la Supercoppa pechinese. E ci è riuscita. Mostrando al mondo la faccia peggiore del calcio italiano. L’Olimpiade un tempo riusciva a fermare le guerre, oggi non riesce neppure ad impedire che Juventus e Napoli vadano a guerreggiare addirittura in Cina, favorite nel loro disegno involontariamente… criminoso da un arbitro inguardabile, incapace di gestire l’immagine di uno sport che osiamo esibire con sicumera tutta italiana: venghino venghino a vedere le meraviglie della Supercoppa Italiana. E hanno visto. Non poteva essere una grande partita con due squadre in rodaggio, ancora intente a cercare la miglior formula tattica e agonistica e tuttavia Napoli e Juve ce la mettevano tutta nella rivincita di Coppa Italia. Con errori vistosi: i bianconeri cercano ancora una difesa controllata e solo all’ingresso di Vucinic hanno mostrato un attacco produttivo; il Napoli con freschezza di idee non sorretta dalla necessaria attenzione, ottimo in contropiede e al tempo stesso drammaticamente distratto. Il due a due poteva avere un senso ma altri episodi avrebbero dirotatto il match verso il traguardo della confusione, a partire – come dicevo – dall’arbitraggio di Mazzoleni, deciso da Nicchi con colpevole disinvoltura, visto che al suo fianco aveva addirittura Rizzoli e Tagliavento, certo più degni di lui di arbitrare la prima partita vera (?) della stagione. L’espulsione di Pandev è stata decisiva per imporre una deviazione del confronto verso la rissa, quella di Zuniga un’altra conseguenza dell’arbitraggio a senso unico senza che la Juve – voglio sottolinearlo – fosse colpevole d’alcunchè, e anzi prodiga di…soccorsi al Napoli con una difesa colabrodo: Lucio è sempre Lucio, Bonucci è tornato all’improvviso quello scarso difensore pre-Europei. Poi, Mazzarri ha dato una mano ai campioni d’Italia con la decisione – per me inspiegabile, e il silenzio stampa degli azzurri mantiene l’interrogativo – di sostituire Hamsik e Cannavaro; non per discutere i sostituti ma per ribadire un concetto ormai chiaro anche dopo le amichevoli estive: Marekiaro è la luce del Napoli, con Cavani può fare grandi cose (soprattutto se il Matador è disposto a un minimo di generosità) ma è soprattutto la squadra che ha bisogno di lui, ormasi non più speranza ma certezza nel gioco del Napoli. Uscito Hamsik, il Napoli si è spento e ha poi malamente sdubito la furia arbitrale e, soprattutto, la nuova impostazione tattica della Juve decisa (immagino da Conte) nell’intervallo con l’ingresso di Vucinic, l’unico attaccante di qualità della Vecchia Signora, giustamente alla ricerca di un vero bomber da affiancare al montenegrino. Per un termpo, il Napoli è parso in perfetta continuità con le sue migliori prestazioni, riuscendo a mostrare anche un Britos finalmente in grado di far capire perché fu preso. Adesso agli azzurri tocca il compito difficile di ritrovare l’equilibrio dopo lo sbandamento cinese che li ha portati a mostrare la faccia perdente; troppo tardi De Laurentiis ha capito che si doveva evitare la scsrrozzata agostana nell’Altro Mondo a poche settimane dall’inizio dei giochi: adesso deve portare serenità nel suo gruppo e farsi sentire autorevolmente all’esterno. Con lo spirito di chi, nel bel mezzo della tempesta del calcioscommesse, può mostrare di avere mani pulite e carte in regola.

Fonte: Il Roma

La Redazione

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