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Italo Cucci: “Serve lo stesso orgoglio col City”

Onore al Napoli. Immagine di un calcio guerriero, instancabile, fantasioso, opposto alla tracotanza tecnica e fisica di un Bayern che sul suo campo scatena il bomber Gomez – autore di una tripletta assassina – ma rischia di farsi agguantare dall’esplosivo stupefacente nino Fernandez. Peccato, peccato non poter aggiungere all’ammirazione per gli azzurri coraggiosi un risultato positivo che il Napoli avrebbe meritato non solo nella fase finale ma per aver affrontato i veri signori d’Europa senza tremori fin dai primi minuti, cedendo solo all’implacabile bomber di Heinckes. A Monaco si è preparata la partita della vita che i ragazzi di Mazzarri dovranno giocare contro il City di Mancini e Balotelli, un altro pezzo d’Italia che s’è distinto nella notte del cuore. Un pensiero al cuore di Cassano e via, guidati da un Lavezzi che iersera ha riconquistato la leadership del gruppo azzurro esibendo generosità e potenza come nei giorni migliori: se avesse avuto accanto a sè il Cavani e l’Hamsik dei giorni migliori, il Pocho avrebbe potuto affidare alla storia del Napoli una notte da leggenda cantata dai Tre Tenori. È stato purtroppo lo smarrimento di un attimo, quando Gomez dopo diciassette minuti ha costretto alla resa De Sanctis, a decidere la perché di lì a poco l’incontenibile Gomez ha raddoppiato e ha fatto pensare a una vittoria clamorosa quanto umiliante; il tre a zero del 42′ poteva chiudere drammaticamente la partita ma ecco la ribellione, ecco l’orgoglio prevalere sullo smarrimento e la rinascita azzurra firmata da una magica doppietta del giovanissimo Fernandez, una stella nata nella notte di Monaco. È da lui che comincia l’Operazione Speranza, arricchita dalle infinite risorse agonistiche rivelate dal Pocho e i suoi fratelli, per nulla intimoriti dalla superiorità (anche numerica, per l’espulsione di Zuniga) del Bayern, a sua volta intimorito dall’imprevisto assalto di un gruppo che riteneva di avere domato: dagli scontri fisici esce con un rosso anche Batstuber ed ecco nascere un gran finale ad armi pari, anzi con una prevalenza agonistica degli azzurri, che i tifosi napoletani rivivranno per immagini nel tempo, consolati nella sconfitta da una prova esemplare dei loro beniamini. Va letto così, il gran finale di Monaco: è il viatico per la sfida infernale che si giocherà al San Paolo con il City clamorosamente cresciuto – in campionato e in Coppa, dominando facilmente il Villarreal – rispetto al primo incontro di Manchester. C’è dunque ancora una speranza più che legittima di poter passare il turno: una speranza nei propri mezzi e nella correttezza del Bayern che – pur promosso – dovrà essere all’altezza della propria fama nel match contro il City. Il Napoli affida il futuro della sua ritrovata Champions a Lavezzi, a Campagnaro, al grande De Sanctis degli istanti finali, rappresentanti di una squadra che ora dovrà portare in campionato lo spirito di Monaco.

Fonte: Il Roma.net

La Redazione

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