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Juve, bastano i primi 10 minuti: 2-1 a Roma, bianconeri campioni d’inverno

A segno Perotti per i giallorossi

La Juve fa tutto nei primi dieci minuti, e tanto basta ai bianconeri per battere 2-1 la Roma all’Olimpico, laureandosi campioni d’inverno dopo il pari dell’Inter di ieri sera. La vittoria di Maurizio Sarri e dei suoi ragazzi arriva grazie alle due reti nei minuti iniziali, segnate da Merih Demiral e Cristiano Ronaldo su rigore. In entrambi i casi, responsabilità individuale della Roma, che ha giocato bene soltanto a tratti e nel secondo tempo ha trovato il gol, ancora dal dischetto, con Diego Perotti, senza però riuscire a pareggiare. È stataa una bella partita? No, anzi. Due tra le squadre più forti del campionato a livello di qualità hanno dato vita a una vera e propria battaglia (dieci le ammonizioni al triplice fischio), con tanti errori dal punto di vista tecnico. Serata amara, poi, per lo stesso Demiral e soprattutto Nicolò Zaniolo: entrambi hanno dato forfait nel primo tempo, per entrambi (in attesa dei necessari accertamenti, soprattutto per il romanista) si teme un lungo stop. Alla Vecchia Signora va una vittoria su un campo complicato, il +2 sull’Inter in classifica e il rammarico per l’incapacità, quasi cronica, di chiudere le partite. Per la Magica è la seconda sconfitta di fila subita tra le mura amiche; con un sapore diverso, per la capacità di mettere in difficoltà l’avversario, rispetto a quella del Torino. Tra gli eventi da segnalare, la delusione di Paulo Dybala, con ottime probabilità il migliore in campo, al momento del campo.

FONSECA CON DIFESA A 4 E FLORENZI. SARRI CONFERMA LA JUVE –
Dopo la tentazione di schierare la difesa a tre, Fonseca abbandona il suo proposito e schiera la Roma col classico 4-2-3-1. Florenzi titolare come terzino destro, Perotti con Zaniolo e Pellegrini alle spalle di Dzeko. Sarri risponde confermando per la prima volta la stessa Juve già vista nel turno precedente: Ramsey dietro a Dybala e Higuain, a centrocampo c’è Rabiot. E in difesa ancora Demiral titolare.

ROMA-JUVE O VERONA-BARI? –
È Roma-Juventus, ma a guardare i colori delle maglie non si direbbe. Giallorossi contro bianconeri? No, entrambe le squadre non scendono in campo con le rispettive prime divise, nonostante apparentemente non vi fosse alcun rischio di confonderle. La Roma gioca infatti con la casacca blu con inserti giallorossi, la Juventus con quella bianca con inserti rossi. Una scelta cromatica, per entrambe, che non manca di sollevare qualche perplessità tra gli amanti dei cari vecchi colori sociali di appartenenza. E identificazione.

MAMMA IL TURCO: VECCHIA SIGNORA SUBITO AVANTI –
È proprio il centrale ex Sassuolo a siglare l’istantaneo 1-0 degli ospiti. Fallo di Mancini su Ronaldo, punizione dalla trequarti di centrosinistra per la Juve. La batte Dybala, che mette in mezzo: Smalling sfiora il pallone, Kolarov perde Demiral che in equilibrio precario batte Pau Lopez da due passi. 1-0 Juve, e non è che l’inizio.

PAU LOPEZ E VERETOUT, CHE FRITTATA. CR7 FREDDO –
Tempo sette minuti, e i ragazzi di Sarri si portano sul 2-0. “Merito” di Pau Lopez e Veretout: il portiere serve una palla complicata al francese che, nella lunetta della propria area, non si avvede della presenza di Dybala alle sue spalle. L’argentino gli ruba la sfera, all’ex Fiorentina non resta che atterrarlo in area. Giallo per lui, rigore per Cristiano Ronaldo: dagli undici metri il portoghese non si fa pregare e spiazza Pau Lopez. 2-0 Juve.

DALLA GIOIA AL DOLORE: DEMIRAL KO –
Al quarto d’ora, il primo stop di una gara che ne vivrà un altro, speriamo in entrambi i casi non gravi. Demiral svetta, poi atterra. Male sulla gamba sinistra, e resta a terra dolorante. Sembra gravissimo, poi il turco prova a rimanere in campo ma non ci riesce. La sua partita dura appena 19 minuti, dentro De Ligt per rimpiazzarlo.

REAZIONE TIMIDA –
I padroni di casa ci sono, ma fanno fatica. Dzeko non sembra in grandissima forma e impegna fisicamente i centrali avversari, ma non riesce a palesarsi dalle parti di Szcesny. Ci arrivano vicini Perotti e Pellegrini, ma la reazione della Roma non è particolarmente veemente e la Juve controlla con facilità una gara indirizzata sin dai minuti iniziali.

SI FERMA ANCHE ZANIOLO –
Poco dopo la mezz’ora di gioco, ecco l’altro KO che fa preoccupare. Stavolta i tifosi della Roma, e anche quelli della Nazionale: Zaniolo finisce a terra, stretto fallosamente da De Ligt (ammonito nell’occasione) e Rabiot, dopo una corsa di 40 metri palla al piede. L’intervento dei due bianconeri non sembrerebbe particolarmente violento, eppure il talento di Fonseca pare farsi male davvero: resta a terra, piange, è costretto a uscire dal campo in barella. Entra Under al suo posto.

KOLAROV CI PROVA, RONALDO SFIORA IL TRIS –
I giallorossi si rendono pericolosi, o almeno presenti nella metà campo avversaria, soprattutto sulle palle inattive. Come sempre, è Kolarov l’uomo da temere per la difesa della Juve, ma il serbo non riesce a riscattare l’errore in marcatura sull’1-0. Nel finale del primo tempo, Cristiano Ronaldo arriva a tu per tu con Pau Lopez: bravo l’estremo difensore ibeico a impedirgli il gol del 3-0, che con tutta probabilità avrebbe chiuso il discorso.

PARTITA STRANA, SALE IN CATTEDRA DZEKO –
La serata dell’Olimpico continua in maniera contraddittoria: in campo vi sono due squadre tra le più qualitative del nostro campionato, eppure gli errori tecnici si susseguono in serie, alternati più dai falli che da altro. All’ora di gioco, ecco il gigante bosniaco. Prima s’inventa una gran giocata delle sue, controllo in area e girata, che sbatte sul palo. Poi riapre la partita.

MANI ALEX SANDRO, PEROTTI ACCORCIA DAL DISCHETTO –
Lo stesso Dzeko mette sul secondo palo un gran cross per Under, che colpisce due volte, murato prima da Alex Sandro e poi da Szczesny, il quale infine manda in angolo. Il tocco del brasiliano, però, è illecito e anche abbastanza incomprensibile. La palla, infatti, gli sbatte sul corpo; poi l’ex Porto la tocca evidentemente con la mano, quando stava andando docile in calcio d’angolo. Con un doppio risultato: a gioco in movimento, il pallone torna a Under che appunto ha una seconda chance. A gioco fermo, infine, Guida è richiamato dal VAR al monitor: rigore ineccepibile, dal dischetto si presenta Perotti che batte il portiere polacco e sigla il 2-1.

COME NON CONDURRE UN CONTROPIEDE –
La Roma è ringaluzzita dalla rete dell’argentino, Sarri ridisegna la sua Juve col 4-3-3: fuori Ramsey e Dybala, dentro Danilo e Higuain, con Cuadrado che avanza il suo raggio d’azione. Un doppio cambio che qualche dubbio lo lascia, soprattutto allo stesso Dybala. Pochi minuti dopo, però, gli avanti della Juve sembrano dare ragione al proprio tecnico. Peccato che Cristiano Ronaldo e Higuain diano una buona lezione su come non finalizzare un ottimo contropiede, innescato da Cuadrado. In situazione di 3 contro 1, il portoghese ritarda troppo il momento del passaggio verso il Pipita, che a sua volta non aspetta il tocco del compagno. Così, quando CR7 finalmente scarica e Higuain sigla con un bel diagonale il 3-1, il gol è inevitabilmente annullato per posizione di fuorigioco del numero 21 bianconero. E la partita resta in bilico.

NERVOSISMO FINALE –
I tre cartellini gialli nel giro di due minuti danno l’idea di come sia finita una gara giocata molto sull’agonismo, più che sui contenuti tecnici. Una Roma stanca per i tanti tentativi di trovare il pareggio non punge più, la Juve va vicina al 3-1 ma non riesce proprio a creare occasioni davvero pericolose.

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