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Juve Stabia all’attacco: illegittimo il -5

 È il giorno della verità. L’attesa per la discussione del ricorso della Juve Stabia, in merito alla sentenza di primo grado con cui la Commissione Disciplinare aveva inflitto ai gialloblù cinque punti di penalizzazione, sale di ora in ora. Ma il nuovo verdetto potrebbe slittare di qualche giorno. 

Questo pomeriggio, in sede di Commissione d’Appello, la società stabiese, difesa dall’avvocato Fulvio Pellegrino, e Roberto Amodio, difeso dall’avvocato Mattia Grassani, cercheranno di ribaltare l’ordinanza che aveva portato, oltre alla penalizzazione, alla squalifica per tre anni del dirigente.

“Cercheremo di approfondire”

ha spiegato l’avvocato Pellegrino 

“quelle poche circostanze che hanno portato il giudice del primo grado alla sanzione. Diversi punti che cercheremo di sgretolare uno per uno”.

legatissime le due vicende, quella di Amodio e della Juve Stabia:

«Ci sarà ovviamente un passaggio anche da parte mia sulla questione del dirigente  anche se nello specifico toccherà all’avvocato Grassani occuparsene. Il nostro obiettivo è cercare di dimostrare che non ci sarebbero elementi tali, nelle intercettazioni, a confutare che il “direttore” a cui si fa riferimento in una delle telefonate, sia effettivamente Amodio. Sul discorso dell’aggravante, sosterremo la tesi che, anche se si volesse prendere per buona l’ipotesi del coinvolgimento dell’allora ds, sul campo sarebbe stato comunque un terzo a determinare l’esito dell’incontro. Sui rapporti tra lo stesso Amodio con gli altri indagati, Scannapieco e Avallone, bisogna dare atto del tentativo del dirigente di far sì che tra i tifosi scemasse l’ira legata ai risultati negativi della squadra, cercando quindi di tenere un profilo basso».

Altro elemento è la vicenda della contestazione dei tifosi, dopo la gara con il Lanciano (sempre del campionato 2008/09), al rientro dalla quale i calciatori furono «denudati»:

 «Nella fattispecie porteremo tutte le dichiarazioni dei calciatori presenti sul pullman, che furono ascoltati dalla Polizia la sera stessa. Per dimostrare che si scontrano con quanto detto da un ex tesserato, rimasto in cattivi rapporti con la società, che avrebbe tra l’altro parlato solo “per sentito dire”, senza neppure esplicitare da chi».
La difesa, poi, punterà anche a ribadire che la Juve Stabia è una società integra: «Lo dimostra la denuncia immediata alla Procura Federale del tentativo di combine con cui, alla vigilia della gara di Potenza, qualcuno aveva cercato di corrompere il portiere Soviero. Una società che fa questo non vedo come, in seguito, abbia potuto falsare la gara con il Sorrento».

La Juve Stabia sarà ascoltata verso le 16,30, e questo potrebbe far slittare la sentenza: «Credo di sì, ma è comunque questione di giorni», chiude l’avvocato Pellegrino.

 

La Redazione

A.S.

Fonte: Il Mattino

 

 

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