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Juve Stabia, cambi al timone: il presidente Giglio dice addio

Franco Giglio e la Juve Stabia sono pronti a dirsi addio. Il presidente delle Vespe ha deciso di defilarsi per dedicarsi alle sue attività imprenditoriali. Una scelta maturata nel corso dell’ultimo mese, sicuramente sofferta per Franco Giglio che in questi anni ha dedicato risorse economiche, e non solo, alla Juve Stabia.
Dopo cinque anni intensi iniziati con l’amarezza della retrocessione e proseguiti all’insegna delle vittorie (due promozioni, una coppa Italia e due salvezze in B), il presidente ha quindi deciso di dire basta. Una scelta sofferta, ma dettata dagli obblighi che il socio ha verso le aziende di famiglia che ora seguirà da vicino.
La famiglia Giglio è nota in campo turistico con diverse strutture alberghiere in Penisola, a Roma e fino a poco tempo fa anche per un Resort a Santo Domingo. Attività che hanno permesso al presidente Giglio di consolidarsi economicamente e creare un brand importante con le sue strutture rinomate e sempre piene nei periodi di punta e prese d’assalto dai turisti.
Poi, come la stragrande maggioranza degli imprenditori, è stato allentato dalla crisi che, inevitabilmente, si è riversata anche nel campo turistico. Giglio negli anni si è dedicato sempre più anima e corpo alla sua Juve Stabia, rilevata nell’estate del 2008 sull’orlo del fallimento. Una scommessa, un sogno suggestivo, perchè lui è sempre stato un tifoso delle Vespe.
Castellammare, rispetto a Sorrento, gli avrebbe dato una cassa di risonanza differente, anche se i tifosi rossoneri non gli hanno mai perdonato il passaggio ai rivali.
Quando Franco Giglio ha intrapreso l’avventura stabiese ha riversato nelle casse del club ingenti capitali. Poi è stato affiancato da Franco Manniello, amico di vecchio data col quale ha diviso la carica di presidente in questi anni.
Non è stato facile conciliare la passione per il calcio con le attività alberghiere che, spesso, l’hanno portato a stare lontano da Castellammare. Come avvenne nella prima stagione quando, da gennaio, fu costretto a recarsi a Santo Domingo per seguire da vicino il suo Resort. Un anno difficile, il primo, che calcisticamente si concluse con l’incredibile retrocessione in Seconda Divisione, dopo una campagna acquisti faraonica. Una scommessa persa in partenza? Tutt’altro…

Nonostante qualche difficoltà il presidente Giglio non ha mai passato la mano, anzi.
Franco Manniello per lui è stato un alleato importante. Un fratello più che un socio o co-presidente. Tra i due c’è sempre stato un rapporto speciale. Manniello e Giglio si sono compensati nella gestione della Juve Stabia. Mai uno screzio, anche se le scelte più importanti le ha prese soprattutto Giglio, come quella di affidare la panchina a Braglia dopo il ritorno in Prima Divisione della squadra. Una mossa vincente, perchè col toscano sono arrivati i recenti successi delle Vespe.
Adesso Franco Giglio ha deciso di fermarsi e mettere un punto alla sua avventura, occupandosi delle sue attività più che del calcio. In questo momento ha dato priorità alla sua vita imprenditoriale in tempo di austerity, una condizione che si vive anche nel calcio.
L’uscita di scena di Franco Giglio comporterà un riassetto delle cariche societarie, ma questo non impedirà alla Juve Stabia di poter programmare il futuro.
Sotto quest’aspetto Manniello e Di Somma sono già operativi. Si riparte da Braglia che per i due presidenti è un totem. Presto, arriveranno anche i primi acquisti per una Juve Stabia che disputerà il suo terzo campionato di serie B. Un traguardo storico raggiunto dal duo presidenziale e che nessuno potrà mai cancellare. Giglio, intanto, continuerà a seguire la sua squadra il sabato al Menti perchè, in fondo, resterà sempre un tifoso speciale della Juve Stabia.

Fonte: Resport.

La Redazione.

D.G.

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