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Kalidou Koulibaly, l’identikit del franco-senegalese arrivato a Napoli in cerca della definitiva consacrazione

Il Napoli può rappresentare la chiave di volta per l'approdo del difensore classe 91' in Nazionale francese

Anche se la stagione agonistica è appena terminata, il Napoli pensa già al futuro. Da poche ore la società di Aurelio De Laurentiis ha formalizzato l’acquisto del giovane difensore del Genk: Kalidou Koulibaly. L’ufficialità del suo trasferimento è stata comunicata dalla società partenopea attraverso il proprio sito ufficiale, dimostrandosi -di fatto- come il primo club italiano a muoversi sul mercato per la prossima stagione. Atleta con il fisico statuario, grazie ai suoi 195 centimetri d’altezza per 89 chilogrammi di peso, Koulibaly è il prototipo di difensore che può contare su un mix di forza ed esplosività da offrire al reparto difensivo azzurro. Sebbene sia nato a Saint-Dié-des-Vosges, comune di circa ventiduemila abitanti nella regione della Lorena, il 20 giugno 1991 il difensore francese esprime le origini senegalesi della sua famiglia (non a caso è provvisto anche del passaporto del Senegal). Inizia a giocare a calcio nella quinta serie francese con la squadra della propria città, il Saint-Diè. Nel luglio del 2009 si trasferisce al Metz per disputare la stagione con la selezione giovanile del club. La prima vittoria arriva proprio con l’Under 19 dei granata, grazie al successo della Coppa Gambardella, importante trofeo giovanile tenutosi annualmente.

Ai nastri di partenza della stagione 2010/11 entra saltuariamente a far parte del giro della prima squadra agli ordini di Dominique Bijotat, il quale lo fa debuttare il 20 agosto contro il Vannes subentrando gli ultimi venti minuti al compagno Bourgeois. Al termine di questa stagione, colleziona -tra prima squadra e squadra riserve- 29 presenze complessive, realizzando tre reti. Nell’agosto del 2011 viene convocato dal C.T. della Nazionale Under 20 francese Francis Smerecki per prender parte ai Mondiali di categoria che si disputano in Colombia. Ci sono molte aspettative per questa selezione dei giovani galletti, con nuove promesse sul trampolino di lancio come Griezmann, Lacazette, Fofana e appunto Koulibaly. I Bleus disputano un ottimo percorso fino alla semifinale persa contro il Portogallo 2-0 (con Koulibaly che commette fallo da rigore in occasione della seconda realizzazione portoghese).

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Il suo secondo anno con la maglia del Metz (2011/12) è quello del passaggio definitivo in prima squadra, agevolato soprattutto dalla buona considerazione che mister Bijotat ha di lui come centrale difensivo della sua retroguardia. Le 24 presenze totali tra campionato e Coppa di Francia non si esprimono con positivi risultati del suo club in campionato, difatti il Metz scivola in terza divisione in seguito al terz’ultimo posto occupato in classifica. Questo sarà il motivo per cui i granata venderanno poi tutti i pezzi pregiati della rosa nella successiva sessione di mercato. Proprio Koulibaly sarà l’oggetto dei desideri di molti club francesi ed europei, ma a sbaragliare la concorrenza per lui sono i belgi del Genk che acquistano il suo cartellino per una cifra pari a 1,5 milioni di euro.

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Nel 2012/13 per Koulibaly si spalancano le porte del campionato belga indossando la maglia del Genk che, forte del terzo posto conquistato durante la stagione precedente, gli consentirà di far accrescere la sua esperienza grazie alla partecipazione per la prima volta in carriera all’Europa League. Il progetto tecnico dell’allenatore olandese Mario Been è in continuo divenire e potrebbe portare ben più proficui risultati se, sulla propria strada, non ci fossero due squadre blasonate come Anderlecht e Club Brugge. Dopo una convincente preparazione estiva, la prima chance per Koulibaly arriva il 23 agosto 2012, giorno in cui il Genk disputa i preliminari di Europa League contro il Lucerna. Il 2-1 rimediato in trasferta non compromette fortunatamente per i belgi il discorso qualificazione in vista della gara di ritorno. In questo match Koulibaly entra in campo soltanto nella ripresa. Tre giorni dopo il suo allenatore olandese lo fa debuttare anche in campionato in occasione della quinta giornata, affidandogli una maglia da titolare nel delicato match casalingo contro lo Zulte-Waregem (club che si rivelerà la sorpresa del torneo piazzandosi al secondo posto al termine della stagione). Koulibaly non si fa prendere dall’emozione riuscendo a disputare una gara sopra le righe, cavandosela pienamente nel compito di arginare il pericoloso attaccante senegalese avversario M’Baye Leye, autore di ben 17 reti in campionato. Il 30 agosto 2012 suggella con il suo club l’accesso alla fase a gironi dell’Europa League vincendo 2-0 il ritorno contro il Lucerna: anche in quest’altro match il giovane difensore si rivela come uno dei migliori in campo in seguito alla sua convincente prestazione dal primo minuto come perno centrale della difesa bianco-blù. Il percorso europeo del Genk continua con l’accesso al Gruppo G insieme a Basilea, Videoton e Sporting CP. La formazione belga riesce a conquistare il primato del girone (con 12 punti totalizzati) piazzandosi davanti al forte Basilea di Murat Yakin e dei vari Mohamed Salah, Fabian Schär (Clicca qui per leggere la sua scheda d’approfondimento), Stocker e Streller. Ma gli entusiasmi in casa bianco-blù vengono subito stroncati ai sedicesimi di finale per mezzo dell’eliminazione rimediata dallo Stoccarda degli italiani Macheda e Molinaro, coincisa tra l’altro con l’eclatante disfatta del suo nuovo club (il Napoli) per mano del Viktoria Plzeň. Le 31 presenze complessive in campionato per Koulibaly vengono impreziosite dal suo primo gol con la maglia dei biancoblu che arriva nel giorno dell’antivigilia di Natale del 2012, quando durante lo scontro al vertice tra Genk e Anderlecht disputato tra le mura amiche della “Cristal Arena” sigla uno dei due inutili gol del 2-4 finale (risultato che estrometterà definitivamente il Genk fuori dalla lotta per il titolo già a metà stagione). Si segnalano anche le 9 presenze in Europa League e le 6 in Coppa di Belgio alzata al cielo da Koulibaly e compagni dopo la vittoriosa finale contro il Cercle Brugge.

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Durante quest’ultima stagione (2013/14) Koulibaly si è rivelato come uno dei pilastri della difesa a quattro uomini composta prevalentemente dall’altro centrale Mbodji e dai terzini Ngcongca e Tshimanga. All’occorrenza Koulibaly è stato schierato anche come terzino destro, come in occasione delle gare d’andata e ritorno dei sedicesimi di finale persi contro l’Anzhi che hanno segnato il destino del Genk in Europa League, a fronte di un brillante girone eliminatorio terminato al primo posto dai belga davanti a Dinamo Kiev, Rapid Vienna e Thun. Il suo score al termine di questa stagione ammonta a 33 presenze in campionato (con due reti siglate contro Lierse e Gent), 3 in Coppa di Belgio e 9 in Europa League.

Per il resto è storia di questi giorni: Koulibaly è sbarcato a Napoli per le consuete visite mediche con la società partenopea. C’è anche tempo per un primo colloquio con il suo nuovo mister Rafa Benitez che gli dà il benvenuto in quel di Castelvolturno, ansioso di poterlo allenare già dal prossimo ritiro di Dimaro. Come detto Koulibaly è un difensore centrale che possiede spiccate doti fisiche che gli permettono di recitare il ruolo di protagonista sui calci da fermo di ambo le fasi di gioco. Sa rendersi molto duttile rivestendo, come già anticipato, il ruolo di terzino destro di una difesa a quattro, sebbene esprima il meglio del suo potenziale come difensore centrale. Questa duttilità è senz’altro una delle caratteristiche più gradite al tecnico spagnolo, e ciò viene testimoniato dall’ultimo acquisto del brasiliano Henrique, autentico jolly in mezzo al campo. Nonostante ciò c’è ancora da lavorare su questo ragazzo, migliorando il suo senso della posizione e affinando le sue qualità tecniche. Inoltre c’è da sottolineare un dato importante: durante i due anni trascorsi al Genk Koulibaly non ha mai rimediato alcuna espulsione; questo dato può stupire considerando che stiamo parlando di un difensore che fa della forza fisica il suo punto forte. Il C.T. della Nazionale francese non ha mai tenuto in considerazione il suo nome nelle gare di qualificazione al Mondiale brasiliano, di conseguenza si aspettava una sua esclusione dalla lista dei convocati per la competizione che inizierà il prossimo giugno. Non è un’eresia però che anche dal suo nome possa partire dopo la competizione mondiale quel processo di svecchiamento che la Nazionale transalpina dovrebbe attuare viste le età inoltrate dei vari Sagna, Evrà o Debuchy.

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Era dai tempi della gestione dell’ingegner Corrado Ferlaino che il Napoli non contava su un difensore centrale francese: l’ultimo è stato l’imbarazzante Willian Prunier. Il pelato difensore transalpino si è rivelato decisamente come uno dei flop più clamorosi della storia del calcio Napoli (probabilmente anche del Manchester United, club che successivamente lo acquistò), venendo addirittura dipinto dai giornalisti napoletani “forte e statico come una quercia”. Sulla base di ciò non ci deve esser la speranza, ma la viva necessità di ribaltare questa tradizione negativa da parte della società azzurra. Il Napoli deve ambire a traguardi importanti e la prossima stagione rappresenta un crocevia fondamentale per il progetto di Rafa Benitez. La crescita di Kalidou Koulibaly dovrà rappresentare, dunque, una delle priorità che dovranno far innalzare il livello di un reparto alquanto martoriato quest’anno come quello difensivo.

(Koulibaly in rete al minuto 3:53 del video sottostante)

[youtube_sc url=”http://www.youtube.com/watch?v=EABzq59bOFk”]

(ancora Koulibaly in gol al minuto 3:30)

[youtube_sc url=”http://www.youtube.com/watch?v=207-TLvfasM “]

(altra rete al minuto 13:53 del video sottostante)

[youtube_sc url=”http://www.youtube.com/watch?v=zE5V_CRfyos”]

(Il difensore francese si è reso protagonista anche di alcuni errori durante l’arco della stagione,  uno di questi è il goffo errore al minuto 2:37 del video sottostante)

[youtube_sc url=”http://www.youtube.com/watch?v=kTqMW2nSbs8″]

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A cura di Gilberto D’Alessio

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