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La carica di Mazzarri: «Il Napoli stupirà ancora»

Il tecnico alla vigilia di Palermo «Trasferta molto pericolosa. Al vertice c’è grande equilibrio»

Riparte più carico che mai. Mazzarri replica a Carrera che gli aveva ricordato di aver vinto molto di più, in riferimento ai suoi successi da calciatore. «Non voglio continuare ad alimentare polemiche, lui parla da ex giocatore. E comunque, casomai, se vorrà e avrà tempo un giorno gli risponderà Frustalupi, il mio vice». Preferisce non fissare obiettivi ma la fiducia nel suo Napoli è grande. «Due anni fa per passare il girone di Europa League abbiamo penato qualificandoci con un gol all’ultimo secondo di Cavani, nelle amichevoli estive abbiamo battuto squadre di caratura e questo mi dà maggiore convinzione. Abbiamo perso solo contro la Juve, campione d’Italia, e undici contro undici eravamo in parità».
Primo esame, a Palermo. «Incontreremo molte insidie – sostiene Mazzarri – faremo il possibile per conquistare i tre punti, su un campo che ci ha dato spesso amarezze. Credo che il Palermo sia più forte dello scorso anno, un organico più attrezzato con un allenatore bravo e preparato che ci ha messo in difficoltà col Siena». E il Napoli avrà tre squalificati. «Avrei preferito che la squalifica l’avvessero tolta a loro. La revoca della mia? Dico che ha ragione Travaglio, le sentenze non bisogna commentarle. Tornando agli squalificati il problema maggiore sarà sulla fascia sinistra dove mancano Zuniga e Dossena e non ho esterni di ruolo. Ho provato varie soluzioni e tutti erano un po’ in difficoltà. Pandev è il calciatore più in forma, ma in avanti sono comunque fiducioso». In attacco tocca a Insigne. «Come valore assoluto vi dico che è forte dentro, l’emozione la sa combattere bene, gestisce bene le tensioni e le ha dimostrato il suo valore in queste partite di precampionato, adesso deve farlo in A dove il peso della responsabilità in una piazza come Napoli è diverso».
Partire bene servirebbe ad accrescere ulteriormente l’autostima. «Ho fiducia nella mia squadra, in Pandev, in Behrami e in tutti quelli che sono arrivati al posto di chi è andato via. Ho aspettato la crescita fisica di Pandev e avete visto cosa è stato capace di fare». I gol subiti da palla inattiva. «Quest’anno abbiamo Britos che ha una maggiore stazza fisica, dovrebbe andare meglio. Gol così e dagli inserimenti dei centrocampisti li prendono tutti».
L’ideale griglia di partenza. Mazzarri non parla del Napoli, ma delle altre sì. «L’Inter è cambiata e s’è attrezzata molto bene. La Roma la vedevo fortissima già lo scorso anno, è una di quelle che s’è rinforzata di più e alla pari dell’Inter viene subito dopo la Juventus. La Fiorentina può essere una sorpresa, la Lazio è la stessa dello scorso anno, ha cambiato solo l’allenatore. Sarà un campionato imprevedibile, difficile fare una griglia di partenza. Sono felice che non si parli di Napoli in orbita scudetto, penso solo alla partita di Palermo, faremo il possibile per portare a casa il risultato».
Arrivare il più in alto possibile, da sempre il motto di Mazzarri. Cioè dove? «Non posso dirlo, sono un uomo pratico e di campo. Ogni partita voglio cercare di vincerla. Lo scorso anno abbiamo buttato via la Champions in casa col Catania e a Roma, per i punti regalati in quelle due partite siamo andati a Bologna con un altro spirito. Ci sono partite e partite, in quelle due circostanze le avevamo condotte in un certo modo. Quest’anno se dovessero capitare situazioni simili non dovremmo più commettere certi errori, l’ho già detto ai miei ragazzi».
Sull’arrivo di El Kaddouri e il mercato. «El Kaddouri è un ragazzo giovane e di talento, sono contento del suo arrivo e curioso di vederlo, come caratteristiche è simile ad Hamsik. Nei due ruoli di mediano abbiamo quattro giocatori, lo scorso anno tre. Donadel può giocare al posto di Inler oppure di Behrami e Dzemaili. Ora spero che possa arrivare anche un esterno. In attacco il vice Cavani è Vargas, una punta di movimento. Il ragazzo si è espresso bene dal punto di vista del gioco e deve solo trovare il gol». La panchina lunga. «Un bene, così non si manda in tribuna chi lavora».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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