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La carta segreta è l’onda azzurra

Da Piccadilly a Stamford Bridge si vedono quelle bandiere e si ascoltano quelle voci: l’azzurro del Napoli e l’urlo di Napoli. Stasera, in questo stadio che Abramovich ha abbellito affinché diventasse la casa di una regina d’Europa, la squadra di Mazzarri si gioca un pezzo di storia perché può arrivare ai quarti di finale di Champions. L’accompagnano migliaia di tifosi in amore.
I primi sono partiti lunedì da Napoli e negli aeroporti di Londra oggi pomeriggio, a poche ore dal kick-off, sbarcheranno gli ultimi. Soltanto 2700 hanno i biglietti buoni, quelli per il settore ospiti. Gli altri si sono rivolti ai siti che vendono i ticket per le partite o ai bagarini, ovviamente arrivati anche da Napoli. C’è chi ha fatto migliaia di chilometri e un biglietto non ce l’ha. Amore? Incoscienza? È un sentimento forte, profondo, sincero. Ha imparato a conoscerlo Mazzarri, che spera che quei ragazzi riescano a trovare i biglietti e ad entrare al San Paolo. «Ci aiuteranno, ci daranno la spinta: tra noi e la gente si è creata un’unione perfetta, quei ragazzi sono eccezionali e in questi momenti si esaltano. Scusate, mi riconosco questo merito».
Il Napoli si è clamorosamente rilanciato a un mese dall’appuntamento in Champions. Ne ha vinte sei di fila, tra serie A ed Europa. E al Chelsea ne ha fatti tre. Avrebbero potuto essere quattro, però negli ultimi minuti la stanchezza ha appannato i riflessi Maggio, quell’esterno che percorre decine di chilometri in una partita, e il suo tiro è stato morbido, respinto sulla linea da David Luiz. Non c’erano, quella notte al San Paolo, alcuni senatori dei Blues, come Terry e Lampard, inserito da Villas-Boas soltanto negli ultimi minuti. Terry, il calciatore più discusso del Regno, tra scandali rosa e brutte storie di razzismo, si è presentato ieri in sala stampa per lanciare la sfida. Non ce n’era bisogno: Mazzarri e Cavani l’avevano già raccolta con gli altri azzurri, con quei tifosi che non vedono l’ora di impazzire di felicità. Ancora una volta. L’allenatore che l’accento toscano e l’anima napoletana ha spiegato: «Realizziamo imprese, facciamo diventare normali le cose straordinarie». E l’ingresso tra le otto grandi d’Europa lo sarebbe, considerando anche il monte-ingaggi, per una volta accantonato da Mazzarri. Lui dice che la classifica si fa anche in base ai guadagni, però ieri ha ricordato: «Conta quello che si vede in campo».
Londra è attraversata dall’onda azzurra. Le facce viste a Manchester, Monaco di Baviera e Vila-Real, i primi tre passaggi del Napoli in Champions. Ce n’erano ottomila all’Allianz Arena il 2 novembre, stasera saranno un po’ meno, tra quelli che entreranno e quelli che si infileranno nei pub, seguendo la partita in tv. De Laurentiis è da due giorni a Londra. L’attraversa sorridendo, i tifosi lo incoraggiano e lui li ringrazia per essere arrivati anche quassù, nel Paese dov’è nato il calcio e dove il sogno può diventare realtà.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

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