Una seconda giovinezza quella che stava vivendo Ciccio Grava fino al 15 gennaio scorso; fino a quando il legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro – che non conosce età – in una fredda giornata d’inverno fece crack, mandando in frantumi la splendida rincorsa al Paradiso del gregario che tanto pavoneggiava tra i professionisti “abituati” come: Ronaldinho, Pato, Cassano, Jovetic, Miccoli ecc…
Quattro giorni dopo, come ricompensa, arriva però il rinnovo di un altro anno di contratto: altri dodici mesi per riprendere la rincorsa. Di questo anno ben undici mesi li ha trascorsi ai box in silenzio, con la pazienza di chi ha aspettato una vita intera, figuriamoci qualche mese.
E così tra allenamenti differenziati, partitelle con la primavera, ecco arrivare il suo momento. La partitella sembra facile, anche se nel calcio e lo strano andamento del Ciuccio in questi tempi, ci insegnano che non è così. Lo spauracchio del turnover costringe Mazzarri a farlo accomodare in panchina; a decidere dunque il suo ritorno in Paradiso è il fato. Fato che si concretizza in lancette di cronometro e dopo 74 primi e 14 secondi il difensore nato in provincia di Caserta ritorna a calpestare il prato di casa sua, tocca due, tre palloni e poco importa se allo scadere Corvia gli sguscia alle spalle e mette la palla in rete, al fischio finale il “neo ritornato” in paradiso raccoglie il canto degli angeli sugli spalti.
Tommaso Lupoli
