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Troppo turnover: è un Napoli in brutta copia, la cenerentola Sassuolo strappa un pari al S. Paolo

Notte da incubo contro il Sassuolo, ultimo in classifica. Il Napoli interrompe la serie di vittorie consecutive e perde la testa della classifica, occupata ora in solitudine dalla Roma. La brutta copia del Napoli fin qui ammirato, sia in campionato che in Champions. Un Napoli stanco di testa e di gambe e che soprattutto smarrisce in un solo colpo la sua identità. La conseguenza negativa del turnover molto ampio del tecnico spagnolo per provare a gestire al meglio la serie ravvicinata di impegni. 

Benitez cambia sei uomini e soprattutto tutta la difesa con tre innesti nuovi su quattro. E si vede perché  gli scompensi sono evidenti. Anche perché  il Sassuolo non è la squadra scriteriata e senza grinta di domenica scorsa contro l’Inter: Di Francesco cambia modulo, un più accorto 3-5-2 al posto del 4-3-3, e soprattutto spirito alla sua squadra, battagliera come non mai su ogni pallone. E così il Napoli fa registrare un evidente passo indietro rispetto a Borussia Dortmund e Milan: in un San Paolo da tutto esaurito è partita vera contro una squadra attenta e determinata in fase difensiva e pronta sempre a ripartire facendo leva su Zaza, riferimento più avanzato, vecchio pallino del Napoli, in serata di grazia.
Primo tempo difficoltoso per il Napoli, il turnover spinto del tecnico spagnolo non dà i frutti sperati. Soffre soprattutto la difesa con la coppia centrale Cannavaro-Fernandez che balla in più occasioni, soprattutto per le incertezze dell’argentino. E anche in attacco gli automatismi non scattano come sempre, troppi errori di tutti, da Hamsik, a Mertens e Pandev. Come a centrocampo si avverte la capacità di fare argine di Behrami. E così la squadra mostra problemi che fin qui non erano mai venuti a galla sia in fase difensiva che offensiva. Il Napoli sbatte contro il muro difensivo del Sassuolo e si allunga troppo tra i reparti concedendo campo alle controffensive degli emiliani. La partenza comunque è convincente, il primo tentativo è di Higuain, neutralizzato con i pugni da Pegolo. E arriva anche il supergol di Dzemaili (14′ pt), la sua specialità, un destro imprendibile dai 25 metri.
Il vantaggio provoca però un attimo di rilassamento generale. La fotografia del calo di tensione della squadra di Benitez sta tutto nel gol del pari degli ospiti, preso incredibilmente in ripartenza: sbilanciati gli azzurri che perdono palla in attacco, Kurtic si fa tutto il campo sulla destra palla al piede, serve Zaza che taglia fuori Cannavaro, e da posizione angolatissima infila all’incrocio dei pali sorprendendo Reina, anche lui non impeccabile nell’occasione. Il Napoli riparte e crea due buone opportunità, la prima con Mertens fermato da Pegolo, la seconda con Hamsik che entra nel cuore dell’area come contro il Bologna, ma viene fermato all’ultimo istante da un difensore. Però non c’è continuità nel gioco degli azzurri, che nel primo tempo non mettono in pratica la filosofia di Benitez: senza fretta e senza pause. Il Napoli stavolta ha troppe pause e la calma nelle giocate è eccessiva perché  il ritmo si mantiene troppo basso. E così il Sassuolo ne approfitta e crea un’occasionissima per passare in vantaggio: Schelotto sfonda sulla destra, dopo l’ennesimo intervento incerto di Fernandez, palla in mezzo e il tentativo di Zaza viene salvato sulla linea da Mesto, il successivo di Kurtic da Reina. Riprende a macinare gioco il Napoli ma non c’è l’invenzione giusta negli ultimi venti metri anche perché  Di Francesco, nel momento di disperazione dimentica la sua filosofia zemaniana, e chiude tutti gli spazi con il Sassuolo che in fase difensiva mette cinque uomini a presidiare l’area di rigore.
Nella ripresa lo spirito degli ospiti, sempre molto combattivi. Fernandez per frenare una ripartenza commette fallo da ammonizione. La palla buona capita ancora al difensore argentino (10′ st) che trova un grande Pegolo. Benitez prova a correre ai ripari inserendo Callejon, poi mette Insigne nell’ultimo quarto d’ora. Ma non è serata. Una brutta pagina da archiviare in fretta. Bisognerà trarre tesoro dagli errori e ripartire. Forte, già a Genova.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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