Cerca
Close this search box.

La grinta della beneventana Pirozzi «Voglio stupire»

Diciannove anni da compiere a dicembre, Stefania Pirozzi si tuffa oggi nella sua prima Olimpiade. Alle ore 11.17 è fissata la batteria dei 400 misti e la beneventana di Apollosa, comune di duemilasettecento abitanti, fin da da bambina tesserata per la Canottieri Napoli, non vuole fermarsi qui. «Ho centrato un obiettivo prestigioso arrivando a Londra, adesso tento il massimo». Portamento elegante, occhi azzurri, capelli biondi, il taglio che ricorda quello della divina Federica, che oggi regalerà la sua potenza alla stafeftta 4×100. «Com’è la Pellegrini? Molto disponibile con tutti, dà consigli e incoraggiamenti». È stata una lunga notte, quella della vigilia. Le parole sussurrate al cellulare da papà Fernando, finanziere, e mamma Silva, casalinga. Qui c’è anche Dorianna, la sorella che si è appena laureata in scienze motorie, la prima tifosa. A un soffio dal Villaggio olimpico la cerimonia di apertura, Stefania nella sua stanza che scambiava sms con l’allenatore Raffaele Avagnano. «Troppi problemi per l’accesso in piscina, mi seguirà da Napoli. È un importante punto di riferimento, le sue parole mi aiutano nei momenti difficili». Come quelle del presidente del circolo del Molosiglio, Curzio Buonaiuto, che ha organizzato una festa in onore di Stefania dopo la qualificazione ai Giochi. «È un simbolo per noi e per come noi interpretiamo lo sport». All’Acquatics Centre ci sarà Paolo Trapanese, che è presidente della Federnuoto campana e consigliere del settore nuoto. È stato un grande della pallanuoto, la sua Nazionale vinse l’argento ai Mondiali dell’86 a Madrid, prima che cominciasse il ciclo d’oro con Rudic. «Forza, Stefania, facci sognare». Sempre nel segno della Canottieri, la prestigiosa scuola di nuoto e pallanuoto creata dai fratelli Bubi e Fritz Dennerlein. Massimo Rosolino e Davide Rummolo gli ultimi atleti giallorossi arrivati alle Olimpiadi prima di Stefania, una delle più giovani delle più belle della squadra azzurra alle Olimpiadi. «Forza, Stefania, facci sognare». I suoi sogni sono cominciati presto. «La prima volta in piscina a sette anni, accompagnai mia sorella che aveva problemi di scoliosi e il dottore le suggerì il nuoto. Poche settimane di allenamenti ed ero già iscritta alle gare. Il nuoto prima mi divertiva, poi la piscina è diventata una passione». Jolly Nuoto Club Benevento la prima società, poi il passaggio alla Canottieri. Faticosi i primi anni. «Tre, anche quattro ore al giorno in auto con papà da casa al Molosiglio per gli allenamenti. Da un po’ di tempo ho una casa a Napoli».
Ha lasciato la famiglia a 17 anni, un appartamento in città e il sostegno della Canottieri. Anche con gli studi non tutto è filato liscio, il tempo a disposizione non sembrava mai sufficiente: il diploma in scienze pedagogiche preso poche settimane fa al liceo magistrale Guacci di Benevento dopo aver centrato la qualificazione alle Olimpiadi. «Mi sarebbe piaciuto fare il classico, pazienza». Il risultato degli Europei è stato incoraggiante: sesta nei 400 misti, la gara di oggi. «Pronostici? Non ne faccio, sono giovane ma in queste cose ho già esperienza. Ho cercato di gestire l’emozione del debutto olimpico. È bellissimo essere qui, l’impatto con il Villaggio è stato straordinario, anche se un’esperienza simile l’avevo vissuta alle Olimpiadi dei giovani nel 2010». Ha cercato nei viali i personaggi celebri del suo mondo, come Laure Manaudou, l’anti-Federica, e poi ha cominciato a concentrarsi, senza trascurare i particolari. Ridotti al minimo i contatti con l’esterno. Concentrazione negli allenamenti, poi massaggi e riposo, aspettando la batteria e coltivando la speranza di arrivare in finale. «Non voglio fermarmi». Le avversarie più temibili? L’americana Elizabeth Beisel, oro ai Mondiali di Shanghai 2011, e Mireia Belmonte Garcia, una specialista sulla distanza dei 400. «Servirà un tempo eccezionale per tenere il loro passo». Un’impresa per regalarsi la finale nel pomeriggio. Stefania risponde con un sorriso se la chiamano la nuova Federica. «Lei ha vinto tutto, io devo fare tanta strada». Quasi alla sua età, Federica mise al collo la medaglia d’oro a Pechino. La Pirozzina, soprannominata Sasa, tirerà fuori le unghie oggi. Ha confidato di adorare la nail art, quelle sue unghie sono lunghe e colorate. «C’è chi dice che così lunghe aiutino in acqua, c’è chi dice di no. A me piacciono». Pronta per graffiare.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

P.S.

Sartoria Italiana
Vesux
Il gabbiano
Gestione Sinistri
Gestione Sinistri

I Am Naples Testata Giornalistica - aut. Tribunale di Napoli n. 33 del 30/03/2011 Editore: Francesco Cortese - Andrea Bozzo Direttore responsabile: Ciro Troise © 2021 IamNaples
Salvo accordi scritti, la collaborazione con questo blog è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali inviati. Del contenuto degli articoli e degli annunci pubblicitari sono legalmente responsabili i singoli autori. - Tutti i diritti riservati Vietata la riproduzione parziale o totale dei contenuti di questo portale Tutti i contenuti di IamNaples possono essere utilizzati a patto di citare sempre IamNaples.it come fonte ed inserire un link o un collegamento visibile a www.iamnaples.it oppure al link dell'articolo.