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La Juve Stabia cade nella trappola Nocerina

rossoneri aggrediscono ma la squadra di Braglia reagisce ed ottiene il pareggio. In tribuna Abodi, presidente della Lega di B. Omaggio a Dalla

Un derby pirotecnico. Una disfida d’altri tempi, la stracittadina tra Juve Stabia e Nocerina: tanto pathos, cattiveria quanto basta, emozioni, gol a grappoli, coreografie fantasiose, sfottò, gara rocambolesca, con un pari alla vigilia neppure preso in considerazione dagli stabiesi, ma che alla fine regalerà un Menti ribollente di gioia. È la testimonianza dello spaventoso magone procurato dalla truppa rossonera, ritrovatasi inaspettatamente sul doppio vantaggio alla mezz’ora, punteggio preservato sino al dubbio calcio di rigore accordato a Mbakogu al 23′ della ripresa (probabilmente, il direttore di gara avrà voluto compensare qualche altro episodio discusso, quale il contatto tra Pomante e Zito al 27′ o il mani di Rea rivendicato al 37′ da Sau, ma da posizione ravvicinata), per poi veder evaporare il sogno del colpaccio quando già stavano per andare in onda i titoli di coda.
Nocerina pressoché impeccabile, il suo tecnico aveva imbrigliato il collega Braglia schierando una formazione a sorpresa dalla cintola in sù. Auteri ha interpretato alla lettera il suggerimento fornitogli in settimana dal collega della Juve Stabia, ha accantonato il suo 3-4-3, disponendo un inconsueto 4-2-3-1 che ha avuto l’effetto di tarpare non solo gli esterni gialloblù – orfani dell’estro di Erpen sulla fascia – ma pure di imbalsamare a centrocampo la manovra di Scozzarella e Mezavilla, sovrastati nettamente da Bruno e Barusso. I tre a supporto dell’unica punta erano Catania, Merino e Farias sull’out mancino, ma la sorpresa più rilevante è stata l’esclusione del grande ex, Gigi Castaldo (quattro campionati a Castellammare e 36 reti), a favore di Negro. E sarà lui (siglò un gol pure nel 2 a 2 l’anno scorso) il mattatore della giornata, con una doppietta che ha rischiato di spedire al tappeto la Juve Stabia.
Ma, nel secondo tempo, in campo si è visto ben altro piglio da parte della Juve Stabia. Sopratutto qualche accelerazione di Mbakogu, al rientro dopo un paio di mesi, ha scompaginato la linea difensiva rossonera, percussioni sfociate nel penalty che ha reso vibrante e scoppiettante l’ultimo scorcio di gara. Presidiato da 400 unità delle forze dell’ordine, il derbissimo tra le squadre di due città divise da un nastro d’asfalto di una quindicina di chilometri, era stato preceduto da lunghi applausi in memoria di Lucio Dalla (nel porto di Castellammare ha attraccato per anni la sua barca) appena si sono levate le note di Caruso. In tribuna anche il presidente della Lega di B Abodi.
Subito al 3′ un sussulto, Zito incoccia il palo, replica Farias, diagonale che sfiora il palo. Al 7′ Negro si infila tra Molinari e Dicuonzo e buggera Seculin. Al 30′, da poco fuori area, il raddoppio di Negro. Ripresa con la Juve all’assalto fino a quando Mbakogu non va giù in capriola previo contatto con Barusso, Sau realizza il rigore. Quindi, il pari di Caserta allo scadere dopo sospetto penalty su Sau. Esulta la Juve Stabia, solo recriminazioni per la Nocerina.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

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