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La partita: Cavani-Pandev super, Vidal acciuffa il pari. Poi tutta un’altra gara…

Eppure era una bella serata: in sessantacinquemila a far festa, cantando sotto la pioggia. E poi, all’improvviso, uno, due, tre graffi sulla pelle: Juventus 4 e Napoli 2, ma quel che resta in quella Supercoppa intrisa d’arsenico, è lo show di Paolo Mazzoleni che mischia il copione, lo stravolge e finisce per “contaminare” persino i meriti di chi vince, dal basso di una direzione disarmante. Juventus-Napoli è per un’ora e passa uno spot luccicante per il calcio italiano e consegna reti, emozioni e uno spettacolo assai godibile. Ma quando poi esce dal guscio il direttore di gara – con i propri collaboratori – quella nuvola che sorvola il “nido d’uccello” oscura la nottata. Juventus 4, Napoli 2: al netto di Mazzoleni, il divertimento è ovunque e prodotto da chiunque, e Madame trionfa largo, legittima l’avvio e la capacità reattiva mostrata nello svantaggio ma alla cerimonia di premiazione coglie la solitudine dei numeri 1 del momento, avendo il Napoli scelto d’andarsene per proteste.

BIANCO & NERO -Però prima s’è giocato e la partenza lanciata è d’una Vecchia Signora che ha l’energia e la freschezza d’una ragazzina. E’ un lieve e però palpabile dominio territoriale e forse è pure il desiderio di lanciare un messaggio alla partita, indirizzandola psicologicamente: c’è tanta Juventus, c’è meno Napoli, c’è pressione da una parte e semplice assistenza dall’altra e dal 15′ al 17′ a De Sanctis viene la tremarella sulle percussioni di Marchisio (murata da Campagnaro) e di Giovinco (chiuso da Cavani).

 

SALSA PARTENOPEA– Il calcio d’agosto però concede abbagli e, a un certo punto, la pioggia toglie il trucco alla Supercoppa: al Napoli basta un squarcio di campo per illuminarsi e quando Hamsik trova Buffon (21′) sul sinistro verso l’angolo lontano, si hanno segnali di “ribaltone”. I segnali sono chiari e li conferma Barzagli (con la difesa intera della Juventus) decidendo di fare il movimento in uscita, sul palleggio stretto proprio al di quà della linea di metà campo: Cavani (27′) cavalca leggero e regale, s’inchina al prodigio di Buffon e poi ribadisce la respinta corta del portiere e la trasforma in 1-0. Le scene mutano d’un niente, di questi tempi: duetto delizioso – ancora in un fazzoletto – Cavani-Pandev e (28′) e ci vuole sempre Buffon.

 

RITMI ALTERNI– Mazzarri ha scelto di tornare al passato, staccando Hamsik dalla mediana e mandandolo a fare il guardiano di Pirlo tra le linee; Conte offre a Carrera Asamoah a sinistra e uno Giovinco invisibile davanti: è football meditato, con Madame che stavolta deve spingersi oltre. Lo fa per lei Asamoah (37′) che su un pallone neppure così invitante va a randellare dai venti metri con il sinistro. Ne viene fuori un missile terra-terra che schizza sull’erba e poi, scivoloso come una saponetta, beffa De Sanctis. E’ 1-1 e conviene starsene con gli occhi spalancati sul match, perché il Napoli è vivo e la Juventus, paradosso, pare in affanno, con le idee di Bonucci annebbiate, con Pandev lucidissimo nel cogliere la balbuzie avversaria: il pallone che il centrale si lascia scendere sul petto e d’una comodità disarmante, ma il controllo un po’ naif suggerisce al macedone di credere, di “rubare” lo stop all’imballato interlocutore e di filare verso Buffon. Il cucchiaio attraverso il quale infarcisce il 2-1 è da applausi.

 

CONTROSORPASSO– C’è già da divertirsi ma il bello sta per venire, in tutti i sensi. Juve e Napoli se la giocano, hanno poca gamba entrambe e dunque lasciano spazi per una cronaca che deborda: traversa di Vucinic al 4′, dopo deviazione di De Sanctis; Cavani che per un capello la manda fuori; Cannavaro miracoloso sulla linea per spegnere l’esultanza di Vucinic. Non servirebbe un protagonista – o anche una sestina – e però ci sono, perché nell’ultima mezz’ora accade di tutto e persino di più. Il rigore che conduce al 2-2 di Vidal è il primo dubbio d’una collana di “perle” che produce un gap irreversibile: fuori Pandev, fuori Zuniga, fuori pure Mazzarri e fuori dunque il Napoli, mentre Madame infiocchetta la coppa con il 3-2 al supplementare su autorete di Maggio e il 4-2 di Vucinic. Peccato archiviarla così.
Juventus-Napoli 4-2 dts

JUVENTUS (3-5-2): Buffon 6,5; Lucio 5,5, Bonucci 5, Barzagli 5,5; Lichtsteiner 6 (44′ st Padoin 6), Vidal 6.5, Pirlo 7, Marchisio 6, Asamoah 7; Giovinco 5.5, Matri 5.5 (1′ st Vucinic 7). A disp.: Storari, De Ceglie, Giaccherini, Quagliarella, Marrone. All.: Conte (squalificato, in panchina Carrera) 6.5

NAPOLI (3-5-1-1): De Sanctis 5; Campagnaro 6, Cannavaro 6 (17′ st Fernandez 5), Britos 5.5; Maggio 5, Behrami 5,5, Inler 6 (1′ sts Dossena sv), Hamsik 6 (23′ st Gargano 5.5), Zuniga 6; Pandev 6.5; Cavani 7. A disp.: Rosati, Aronica, Vargas, Insigne. All.: Mazzarri 6

ARBITRO: Mazzoleni di Bergamo 2

Guardalinee: Faverani e Stefani

Quarto uomo: Bergonzi

Arbitri d’area: Rizzoli e Tagliavento

MARCATORI: 27′ pt Cavani (N), 37′ pt Asamoah (J), 41′ pt Pandev (N), 29′ st Vidal (J, rig.), 7′ sts Maggio (N, aut.), 12′ sts Vucinic (J)

ESPULSI: Pandev (40′) per proteste, Zuniga (48′ st) per somma di ammonizioni,

AMMONITI: Britos, Cannavaro, Behrami, Cavani, Giovinco, Bonucci per gioco falloso, Lichtsteiner comportamento scorretto

NOTE: al 48’ st espulso Mazzarri, allenatore del Napoli, per proteste. Spettatori 65mila circa. Angoli 3-3 per la Juventus. Recuperi: 1′ primo tempo,3′ secondo tempo. 

 

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

A.F.

 

 

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