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La Primavera in finale di Coppa Italia contro la Juve

Sedici anni dopo l’unico successo in Coppa Italia Primavera, il Napoli è pronto a riprovarci dopo aver sconfitto in semifinale la Roma (che ha trascorso la vigilia presso l’Hotel Olympia di Sant’Antimo). Allo stadio Bisceglia di Aversa, gli azzurrini di Saurini hanno superato l’ultimo ostacolo verso un «sogno diventato realtà», proprio come la frase scritta a grandi lettere sulle t-shirt indossate dai calciatori per festeggiare davanti agli oltre mille tifosi in tripudio. Dopo l’1-1 dell’andata, il Napoli aveva più di un piede già in finale ma non per questo ha rinunciato a giocare, dimostrando ancora una volta di avere grinta e carattere, ma soprattutto i numeri per poter aspirare alla vittoria della Tim Cup. A volare, però, ci pensano i sogni. In casa azzurra, invece, si tengono sempre i piedi per terra: «Non vorrei adesso che qualcuno perdesse il filo della realtà – ha dichiarato Saurini a fine match -, da domani si ricomincia normalmente con gli allenamenti». Impossibile, però, celare la gioia. Anche per uno come Saurini che guarda già avanti: «Tutto per noi è importante – aggiunge – soprattutto perché è un risultato storico per il Napoli. Era un obiettivo che ci eravamo prefissi ma non abbiamo fatto nulla perché c’è ancora una finale da giocare».
Ad attendere il Napoli ci sarà la Juventus che ha superato il Torino in entrambe le gare di semifinale. Un appuntamento importante per i giovani azzurri che prima di rituffarsi in campionato avranno appena il tempo di godersi il 2-0 sulla Roma. Un risultato mai messo in discussione dai giallorossi, colpiti a freddo, dopo appena 60 secondi, da Novothny, autore di un diagonale che non ha lasciato scampo a Svedkaujkas infilandosi nell’angolo lontano. All’appuntamento con la finale non poteva certamente mancare Roberto Insigne che ha messo il proprio sigillo al match al 23′ pt, battendo l’estremo difensore giallorosso per la seconda volta con un diagonale calciato dal limite dopo aver vinto un duello in velocità con il diretto avversario. A nulla è servito il forcing poco convinto della Roma di De Rossi che nel primo tempo ha sprecato clamorosamente l’occasione di riportarsi sotto con Lucca, completamente libero da marcatura a pochi passi dalla linea di porta azzurra, che ha calciato in scivolata facendo terminare la sfera a lato della porta difesa da Crispino.
Non pago del 2-0, anche nella ripresa il Napoli di Saurini, rimasto in dieci nel finale, ha messo a dura prova la Roma che si è affidata alle iniziative di Frediani che non è riuscito a vincere il duello personale con Crispino, autore di due bellissime parate proprio sul numero sette giallorosso. La prima al 14′ st su rasoterra e la seconda al 35′ con uno splendido colpo di reni a deviare in angolo una insidiosa punizione.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

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