Nello Di Martino, napoletano di Vico Equense, vive da quarant’anni a Berlino.
«Sono arrivato il 12 settembre 1971 per giocare come portiere nell’Hertha».
È ancora qui, Nello.
«Ho lavorato a lungo nello staff tecnico della squadra e da questa stagione sono il team manager. L’età, capirete».
L’Hertha è stato battuto sabato dal Bayern per 4-0. Di Martino, accompagnatore dell’Italia nei trionfali Mondiali 2006, descrive i grandi pregi e i piccoli difetti dello squadrone di Monaco. E, dopo aver dato un consiglio al Napoli («Rispetto sì, paura mai»), fa un pronostico:
«Vincono gli azzurri».
Parola di un napoletano di Berlino.
«Sono qui ormai da una vita e la gioia più grande l’ho vissuta con i ragazzi di Lippi proprio all’Olympiastadion, quando vincemmo la Coppa del mondo. Che gioia e che orgoglio il sottoscritto, napoletano in Germania: De Laurentiis potrebbe fare un film sulla mia storia».
Torniamo al calcio: è davvero imbattibile il Bayern?
«I numeri dicono questo e non solo i numeri. Dovessi scegliere un aggettivo, direi che il Bayern è una squadra dominante. Gioca in quaranta metri, in orizzontale e in verticale. Fa pressing costante sul portatore di palla e al primo errore ti castiga. Ha centrocampisti e attaccanti formidabili: Schweinsteiger, quando ha la palla, parte e va via; Gomez calcia di sinistro e di destro, è imprevedibile; Muller ha tecnica straordinaria. E in questo momento non c’è Robben. Il portiere Neuer è straordinario, però anche lui ha un limite, sul primo palo nei tiri piazzati. Bisogna far attenzione ai suoi rinvii, però: è lui che fa partire l’azione. Heynckes ha cinque o sei giocatori letteralmente esplosivi».
Visto il Bayern in Bundesliga e Champions, sembrano poche le chance per gli avversari.
«Ma tutte le squadre hanno punti deboli. Bisogna attaccare Boateng e Badstuber per non farli avanzare e cercare di non sprecare palloni. Rispetto sì, paura mai. Se il Napoli pensa allo 0-0, perde sicuramente. Invece, io credo che la squadra possa vincere e non soltanto perché sono napoletano: anche Mazzarri ha giocatori che possono fare la differenza e sono più furbi di quelli del Bayern».
Più furbi?
«La differenza tra i tedeschi e gli italiani è anche in questo: un giocatore italiano calcia subito una punizione, provando a sorprendere gli avversari; un tedesco no. Calciatori e allenatori italiani, poi, sanno leggere bene la partita. E non bisogna dimenticare la qualità tecnica di alcuni uomini di Mazzarri, grande personaggio e grande allenatore: Cavani, Hamsik e Lavezzi possono essere letali contro il Bayern perché non danno punti di riferimento ai difensori».
Il Bayern vince anche perché è un club potente?
«Nel dubbio un arbitro fischia per il più forte. Ma non è così soltanto in Germania».
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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