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Mangia: «La squadra non è Lavezzi-dipendente, io scommetto su Pandev e Insigne»

Devis Mangia, prossimo ct dell’Under 21, analizza la situazione dei partenopei

Devis Mangia sta per passare in un colpo solo dalla disoccupazione, seguita alla breve e tempestosa avventura sulla panchina del Palermo, alla guida della Nazionale italiana Under 21. È una questione di pochi giorni e poi la Figc darà l’annuncio dell’inizio del dopo-Ferrara.

 Parliamo d’altro. Il Napoli oggi ricomincia senza Lavezzi: come si fa?
«Io ho sempre pensato che la squadra azzurra non fosse Lavezzi-dipendente: certamente il campionato italiano perde un grande giocatore, ma non vedo il Napoli indebolito dalla sua partenza. Mi sembra che Pandev e Insigne offrano già delle garanzie tecniche di grandissimo spessore».

Poche recriminazioni, dunque?
«Impossibile trattenere i campioni quando decidono di andare via. Poi questo è un mercato nel tempo della crisi e le società italiane stanno dimostrando di non poter spendere molto. Dunque si affidano alle idee e secondo me fanno bene».

 Lei lo scorso anno ha gestito, più o meno, una situazione che era simile?
«Quando ho preso il Palermo, tutti si erano ormai già abituati all’idea di fare a meno di Pastore. Certo, quando manca un punto di riferimento così importante soprattutto in attacco, si pensa che la squadra possa sbandare e non avere punti di riferimento. Ma l’organizzazione del gioco sopperisce a tutto».

Con Pastore al Palermo, magari, le cose sarebbero andate diversamente?
«Non lo so, ma non credo. Non è mai stato un rimpianto per me».

 Come giocherà il Napoli senza Lavezzi?
«La forza del Napoli è la solidità dell’organizzazione del suo gioco. Ovvio, le sue impennate di classe mancheranno ma nelle squadre di Mazzarri ogni giocatore sa bene quello che deve fare: questo significa che la partenza dell’argentino non rende il Napoli meno competitivo».

Può lottare per lo scudetto?
«Non lo so. Ma mi chiedo? C’era qualcuno che la scorsa estate vedeva la Juventus regina del campionato?»
Insomma, Mazzarri è il vero Lavezzi di questo Napoli?
«Beh, lo considero davvero un fuoriclasse come allenatore».

 Al San Paolo verrà spesso per vedere Insigne?
«Dipende, se diventerò il ct dell’Under 21 certamente sì. Ma sotto questo aspetto non sono un uomo del nord: sono più scaramantico di un napoletano».

Il problema è Zamparini?
«Lo devo incontrare, c’è stato il weekend di mezzo e quindi non ci siamo potuti parlare. Lo faremo nei prossimi giorni. Ripeto, allenare l’Under 21 sarebbe davvero una belle esperienza».

 La serie A quest’anno sembra aiutarla?
«Vedo in giro tantissimi talenti. Però non mi faccia parlare da ct… non lo sono ancora».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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