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La storia di un tifoso partenopeo aggredito a Firenze

A tre giorni dall’accaduto, in esclusiva per Tutto Napoli Club, uno dei due tifosi azzurri ha raccontato nel dettaglio come si sono svolti quegli attimi terribili.

Dopo la partita, come consuetudine, la tifoseria azzurra è rimasta all’interno dello stadio per evitare il contatto con i tifosi della squadra di casa, ma ciò non è bastato. I nostri due amici, una volta usciti dallo stadio, si stavano recando verso il loro scooter per tornare a casa di uno dei due, napoletano trasferitosi a Firenze per motivi di lavoro, quando a un certo punto, due ragazzi visibilmente brilli, hanno iniziato a importunarli; in un primo momento gli hanno chiesto di parlare, allo scopo di capire, presumibilmente dall’accento, se i due fossero partenopei; poi, visto il mutismo dei due per evitare inutili discussioni, hanno iniziato a seguirli e a sbeffeggiarli con insulti di ogni genere. Stufi di essere ignorati, hanno afferrato il cappuccio del giubbotto di uno dei due malcapitati e gli hanno sferrato un pugno in pieno volto, con una violenza inaudita, tale da mandare in frantumi gli occhiali e procurandogli un taglio tra gli occhi e visibili escoriazioni sul volto, oltre ad un grosso ematoma all’occhio destro per poi scappare a gambe levate. In questo caso è giusto sottolineare che, a differenza di quello che si leggeva sui notiziari sportivi in rete, non è scoppiata nessuna rissa, i due napoletani non hanno né risposto agli insulti, né tantomeno reagito alle percosse ricevute.

Fortunatamente, a pochi metri da via Sette Santi, teatro dell’ingiuriosa scena, c’era una pattuglia della Polizia cui i ragazzi hanno denunciato l’accaduto. Intanto un’ambulanza ha trasportato il ragazzo ferito all’ospedale S. Maria Nuova, mentre l’altro è stato accompagnato in Questura dove ha lasciato la sua testimonianza. Dopo aver ricevuto le dovute cure mediche, in tarda notte, anche l’altro ragazzo è stato scortato in Questura dove gli è stato chiesto di raccontare anche la propria versione dei fatti. Dopo la stesura del verbale gli è stato chiesto di provare ad identificare gli aggressori tramite le foto dei sospetti già schedati dalle forze dell’ordine. Entrambi vengono riconosciuti dal giovane napoletano, si tratta di un 29enne e di un 27enne, entrambi toscani. Il più giovane tra l’altro era già noto alle forze dell’ordine e gli era già stato inflitto un DASPO.

A questo punto si sono intensificate le ricerche e, grazie alle testimonianze raccolte, dopo qualche ora gli agenti della sezione contrasto al crimine diffuso della squadra mobile, coordinati dal vice questore Alessandro Ausenda, hanno rintracciato i 2 tifosi viola (se proprio vogliamo definirli così) che hanno aggredito i ragazzi, in un Pub in via Calatafimi, a pochi passi dal luogo dell’accaduto.

Una volta riconosciuti, sono scattate subito le manette e tenuti in fermo cautelativo. I due, al mattino seguente, sono stati processati per direttissima, come prevede la Legge, e sono stati condannati ad 8 mesi con la condizionale.

Un episodio che va a macchiare una serata dove la sportività l’aveva fatta da padrona, lo prova il fatto accaduto al momento della sostituzione del bomber partenopeo Edinson Cavani, autore della doppietta che ha steso la squadra viola, l’intero stadio ha accompagnato l’uscita dal terreno di gioco del calciatore applaudendo per la bella prestazione, al di là della fede calcistica e dei colori sociali. Questo è l’ennesimo torto allo sport di chi dello sport stesso e del tifo non ha ancora capito il vero significato.

Fonte: Gennaro Imparato per Tuttonapoliclub.com

La Redazione

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