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L'”abbondanza” mette in difficoltà Mazzarri, corteggiato da Roma ed Inter

Baldini a Roma e Fassone a Milano pensano al nostro Walter

L’umore di Napoli, così sensibile allo scirocco, s’intorbida; dopo la notevole impresa di pareggiare all’Olimpico che ha inorgoglito Mazzarri fino alla stizza; nelle tantissime conferenze stampa del dopo partita di Lazio-Napoli, alla domanda se era preoccupato di prendere, per la seconda volta, gol, contro le dirette antagoniste, ai primi minuti, all’8’ a San Siro con l’Inter ed all’11’ all’Olimpico con la Lazio, rispose così: “Non lo vedo come un problema generale bensì al fatto che 4 – 5 di loro erano frastornati ed hanno avuto un approccio sbagliato alla gare. Dovuto ai viaggi intercontinentali di tanti nazionali, ai fusi orario; Zuniga è arrivato venerdì”.

Le sberla del gol di Floccari, a seguito di un contropiede, devo dirlo, è esplosa sul volto, e sulle gambe ghiacciate del Napoli in maniera imprevista. La squadra, stava dando, ancora una volta, dimostrazione di validità. Non voglio entrare nel merito della gara, anche perché non ero da quelle bande. Mi permetto solo dire che, a mio avviso, la partita andava preparata meglio sul piano psicologico. Mazzarri, invece, probabilmente, sulle euforiche ali dello spettacoloso girone di andata e anche perché costretto dal soprannumero di giocatori aveva dato a tutti (e soprattutto ai protagonisti del brillante girone di andata) perlomeno una sensazione di disinvoltura.

Aveva infatti, con prontezza eccessiva, chiamato in formazione la “formazione titolarissima” e si era preparato al prestigioso e difficile match, con un disegno di squadra diverso. O almeno aveva questa impressione. Non si aspettava una partenza così sparata da parte degli uomini di Petkovic e invece di stare attenti e guardinghi, consentivano al “treno di destra” Konko – Candreva di imbastire un contropiede micidiale che Floccari, da grande attaccante quale è, insaccava.

I calciatori hanno una mentalità sui generis. Una mentalità che pretende rispetto, specie quando il dovere risulta lo facciano per intero. La mia enorme stima per Mazzarri prende l’avvio, proprio dalle notevoli dimostrazioni offerte da questo tecnico nel campo di questa necessaria psicologia spicciola. Mazzarri si lega e lega a se la famiglia calcistica che gli viene affidata, con un senso di fedeltà e di riconoscenza che lo mette sempre al sicuro da qualsiasi manrovescio e crisi. Mazzarri può perdere partite su partite di seguito (come è infatti successo di perdere cinque partite consecutive) ma mai accade che venga messa in discussione la sua posizione. Ne deriva, da questo modo di procedere, un accrescimento del suo prestigio personale sensibilissimo. E così succede che non viene nemmeno sfiorato dalle critiche, della società intendo. Dalla pubblica opinione è, invece, uno degli allenatori più criticati. Ascoltare le telefonate dei tifosi alla radio ufficiale del Napoli fa inorridire. Tantissime le critiche. Eppure il Napoli è secondo in classifica; sta impensierendo la potente Juventus, è davanti a Inter, Milan, Lazio, Roma e Fiorentina. Bah!

Mazzarri, comunque, tornando al fatto calcistico, si mantiene fedele al gruppo – base e immancabilmente il gruppo base, si riporta e lo riporta a galla. Mazzarri ha questi requisiti ma viene messo in difficoltà dal soprannumero di giocatori. Tenere fuori Insigne e far giocare Pandev gli sta procurando gravi e seri problemi. La stessa cosa potrà succedere con Britos, Armero e Rolando sono due calciatori che dovunque sono stati hanno fatto i titolari. Calaiò, invece, sa che il suo è un acquisto di servizio. Deve stare buono e attendere.

In quanto all’impegno profuso da Hamsik e co. a Roma credo comunque non sia il caso di parlarne. Il campionato, è splendidamente in piedi e sul quale la concentrazione potrà essere massima, da oggi in avanti.

Il calendario ci riserva due insidiosi turni, Samp in casa e Udine, quindi la Madre di tutte le partite, venerdì 1 marzo con la Juventus. Il Napoli torna in campionato. E’ secondo in classifica, a sei punti ha la Lazio. L’Inter è a sette punti e va a Firenze. Meglio di tutte la Juventus che dovrà vedersela con la Roma del dopo Zeman e tanti sono gli interrogativi trasmessi dalla nuova conduzione tecnica romana.

A mio modesto avviso il campionato è, nonostante la netta supremazia della Juventus, ancora aperto. E il Napoli, senza per questo dover favoleggiare di scudetto, può condurre in porto un girone di ritorno spettacoloso.

Deve trovare un certo equilibrio, nel quale deve rientrare, senza turbarlo, Insigne ha le carte in regola per produrre un gioco migliore. Chiarisco che per migliore non intendo più bello ma più scarno. La settimana scorsa rilevai, non senza qualche preoccupazione, le insidie di una manovra che mi sembrava frutto di spontaneità e basta. Il gol di Roma, dopo soli dieci minuti che poteva anche essere previsto, conferma in me quelle perplessità.

La compagine di Walter non poteva, né doveva prendere gol dopo pochi minuti a Roma. Un cortocircuito di tal genere può solo esplodere in un complesso che giochi appunto spontaneo. E si regga sulla disinvoltura e sulla freschezza atletica. Chi ha uno schema rimedia con quello alla stanchezza, ai fusi orari, alla mancanza di concentrazione, un tutto che non escludo stia serpeggiando nel Napoli.

In parole povere esorterei Mazzarri a rendere meno fluida, pur non alterandone la semplicità, la manovra che sta producendo oggi la squadra. Cioè sorniona a centrocampo e rapida ed agile in attacco. Dove andremmo più cauti, ad esempio, è nell’arrembante gioco casalingo che sviluppano gli esterni. La scelta dei due sarà fondamentale per battere la Sampdoria.

Mazzarri può riuscirvi se riuscirà a ricevere la collaborazione affettuosa dei giocatori. Appostati a Castelvolturno il Napoli ripensa adesso al suo campionato che, miracolosamente risvegliato, va adesso onorato con ancor più impegno. Sampdoria e Udinese sembrano proprio fatte apposta per proseguire la corsa.

E’ SEMPRE CALCIOMERCATO

Partiamo da Mazzarri: la presenza di Fassone all’Inter e l’amicizia nata a Napoli tra i due, ci fece scrivere, vedendoli insieme al ristorante Sud di Quarto che, fallendo il progetto Stramaccioni, il nostro potesse passare all’Inter. Sono convinto che il rischio ancora c’è.

La Roma mandando via Zeman si è convinta che non può più sbagliare scelte tecniche. Secondo Fulvio Collovati l’obiettivo di Franco Baldini è Mazzarri. Noi siamo convinti che stanno lavorando per riportare Spalletti in Italia. Però se questi preferisse rimanere a San Pietroburgo, Mazzarri diventerebbe l’oggetto del desiderio della Roma.

Al Milan dovrebbe rimanere Allegri, nonostante Berlusconi preferisca gli ex milanisti quali Donadoni e Van Basten.

Per i calciatori: Marchese del Catania ha già raggiunto l’accordo con il Genoa, Hugo Campagnaro con l’Inter; al suo posto dovrebbe arrivare Diakitè, a parametro zero. Zuniga non rinnova e stuzzica la fantasia dei top team.

Chi viene a Napoli se Mazzarri va via? Aurelio è indeciso tra Pioli e, credetemi, proprio Zeman.

Nando Troise

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