Lo guardavo e pensavo: ho davanti un predestinato » . Il ricordo è di Nino Pulvirenti. E’ il 2001, dieci anni fa: Mazzarri, di anni, ne ha quaranta. Arriva al posto di Torrisi, ex ala granata nota per un gol memorabile nel derby della rimonta: da 0-2 a 3-2 per il Toro contro la Juventus « Non me l’aspettavo , dice con poca originalità il tecnico esonerato dopo appena tre giornate. Quella dell’Acireale è la sua prima panchina vera. Si presenta senza cravatta, con il capello arruffato. Antognoni è solo un ricordo di gioventù, perlopiù sbiadito. Il primo calciatore che gli comprano è tale Lorenzo Bedin, di anni 22, proveniente dalla Juve Stabia. la prima amichevole è con il Milazzo. 1- 0, gol di Quintoni a dieci minuti dalla fine. I cronisti di Acireale sono sorpresi da come Mazzarri, in due giorni, riesca a cambiare volto alla squadra. Frase banale: ha le idee chiare. L’Acireale da due anni gioca con il 4- 4- 2. Facile, no? No, Mazzarri stravolge tutto e passa al 3-4-3. La difesa a tre resterà il suo marchio di fabbrica, la chiave tattica di tanti successi. Ma quel giorno ancora nessuno lo sa. Debutta in campionato contro la Puteolana, a Pozzuoli. Finisce 1- 1. A fine partita contestazione del pubblico di casa. Tirano i sassi in campo, i giocatori sono costretti a chiudersi negli spogliatoi. Capito che aria tira? Al presidente, Mazzarri chiede solo una cosa. Che nel contratto venga messa una clausola. « Quale? », chiede Pulvirenti. Questa: se mi chiamano da una categoria superiore mi lasciate libero di andare. Lo dice tutto d’un fiato. Certo, fa il presidente. Conviene e a noi e conviene a te. Finisce al nono posto, è un buon piazzamento. Quell’estate gli arriva una proposta dalla Pistoiese. E’ in C1. Presidente, si ricorda? Comincia così la sua scalata, una categoria alla volta, anno dopo anno.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
