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L’analisi di Adriano Bacconi

Il Napoli ai raggi X:

“Piccoli accorgimenti sono stati sufficienti a Mazzarri per rimettere il Napoli in carreggiata giusto una settimana prima della Champions.I cambiamenti più evidenti in difesa e non solo negli uomini. Fuori i difensori più portati all’anticipo, Cannavaro (squalificato) e Campagnaro (momento no), dentro due pedine più tattiche e più attente al posizionamento e alla copertura: Aronica (riproposto al centro con buoni risultati) e Britos (in crescita dopo la lungodegenza). A compensare il loro incedere un po’ compassato la ritrovata verve di Grava, l’unico in grado di mordere le caviglie degli avversari, il Puyol del Napoli. Un terzetto che ha fatto bene il suo compito prendendosi qualche pausa di troppo solo dopo il doppio vantaggio, sia nel finale del primo tempo, sia soprattutto nella fase centrale della ripresa quando ha sofferto un po’ la verve di Moscardelli e il passaggio del Chievo al 4-3-3.Un altro accorgimento utile di Mazzarri è stato abbassare di una ventina di metri il raggio d’azione di Hamsik che ha giocato in pratica da intermedio destro, con Inler metodista. Lo slovacco ha così potuto dare una mano concreta in fase di non possesso rientrando sistematicamente sotto palla, riuscendo poi a buttarsi tra le linee avversarie nelle ripartenze. Impressionanti alcune sue accelerazioni improvvise purtroppo non premiate da quel pizzico di lucidità necessaria al momento dell’ultimo passaggio.Anche Inler ha tratto giovamento da questo 3-5-2 asimmetrico. Mentre Gargano pressava alto, lui stazionava basso dando copertura e sostegno, oltre ad irretire completamente Thereau, il trequartista del Chievo che praticamente non ha toccato palla fintanto che Di Carlo non l’ha spostato a sinistra nell’ultimo quarto di gara. Certo non è ancora il metodista autorevole che tutti vorrebbero vedere, ha ancora qualche amnesia di troppo (come al 43′ quando si è fatto soffiare la palla dai piedi regalando un’occasione gol proprio a Thereau) e momenti di confusione (si è scontrato 4 volte coi compagni di squadra!) ma è stato anche autore di qualche disimpegno pregevole apprezzato dal pubblico di casa.Il baricentro più basso, almeno come inizio azione, ha consentito a Dossena di avere campo per scatenarsi nella corsa. Con le sue sovrapposizioni ha permesso a Lavezzi di sfruttare il «due contro uno» per andare al tiro e ha dato sbocco ai cambi di gioco liberandosi spesso al cross dal fondo, la sua specialità. Luciano, che non ha attitudini difensive, e Andreolli hanno sofferto per tutto il primo tempo la sua progressione. Meno a suo agio Zuniga dalla parte opposta che è stato più utile come vice Lavezzi, nel ruolo di esterno alto, negli ultimi minuti di gara.Quest’assetto orientato alla prudenza ha lasciato, naturalmente, poco spazio, oltre che all’avversario, anche allo spettacolo. Così in avanti Cavani e Lavezzi sono stati costretti spesso a vivere di espedienti. I due non si sono tirati indietro. In particolare il Pocho nella prima mezz’ora si è fatto vedere in tutte le zone del campo, dimostrando di aver ritrovato una buona condizione fisica e il suo bruciante cambio di passo nello stretto. Per battere questo Chievo, arrendevole e passivo per oltre un’ora, sono stati sufficienti gli exploit individuali: lo stacco potente di Britos, che ha seminato Acerbi prima di incornare un angolo ad uscire di Lavezzi, e la caparbia e astuta iniziativa di Cavani che ha indotto Sorrentino al fallo da rigore.Abbiamo sempre detto di quanto questo scorcio di campionato dovesse essere propedeutico alla fase finale della Champions. Così è stato al di là degli alti e bassi enfatizzati dalla mancanza di risultati contro le «provinciali». L’atteggiamento che vedremo col Chelsea sarà molto simile a quanto visto col Chievo. La maggior caratura tecnica della squadra di Villas Boas non farà che rafforzare i convincimenti di Mazzarri: primo non prendere gol, secondo cercare la via della rete sfruttando la fase di transizione, gli spunti individuali o i calci piazzati. Nella consapevolezza che anche un pareggio a reti bianche potrebbe essere comunque un buon viatico in vista del ritorno londinese. Delineata la strategia resta da definire la scelta degli uomini. Ci sono ancora alcuni dubbi, soprattutto dopo la buona prova dei difensori di scorta, che saranno fugati con l’ultimo prezioso test venerdì prossimo a Firenze, Amauri e Jovetic saranno l’ultimo banco di prova”.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

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