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L’area Medicina dello Sport approda a Casoria

Martedì 5 ottobre 2010: importante convegno in quel del Centro Sportivo Nuova Audax

Il giorno martedì 5 ottobre 2010 a Casoria, presso il Centro Sportivo Nuova Audax, sito in via Mario Pagano, località Ponte Tre Luci (finalmente riaperto), si è tenuto un importante convegno. Importante per i tecnici della Luigi Vitale, ma non solo. Quello di martedì, infatti, è stato un incontro al quale hanno partecipato persone di ogni età. “Pochi ma buonì”, così ha  esordito, in modo efficace, il direttore Nando Troise prendendo la parola. In effetti, a questo evento ci sono personaggi di grande spessore: dal Prof. Barbati al Prof. Campagna, dal Dott. Caiazzo all’ex calciatore del Napoli del primo scudetto, nonché attuale responsabile del settore giovanile della SSC Napoli, Gigi Caffarelli. Ma anche il Dott. Maglione, l’assessore Notaro, Franco Russo, il presidente Parlato, alcuni ragazzini della Luigi Vitale e una piccola rappresentanza di Casoriadue, con la segretaria di redazione Gilda Longhi e la Professoressa Sonia Tabacco.

La Medicina dello Sport –  ha introdotto il coordinatore Troise – è una mia vecchia battaglia. In questo senso mi fa piacere che stasera sia presente il dott. Caiazzo: insieme, quando eravamo al Casoria, abbiamo visto nascere la legge 91, quella del professionismo sportivo. E’ un piacere essere in compagnia del Prof. Barbati e del fisiatra Campagna”.

Dopo l’introduzione del direttore di Casoriadue, la parola è passata proprio al Prof. Campagna, che ha spiegato ai presenti che la priorità della Medicina dello Sport è quella di far crescere in modo sano i ragazzini. “Il problema degli istruttori, nell’aiutare a crescere i propri ragazzi, deve essere quello di sviluppare lo schema corporeo e non quello motorio, perché, raggiunta l’età di dodici anni, il cervello non riesce ad assimilare più nulla a livello corporeo. Ma quello che vogliamo spiegare, soprattutto ai genitori, è di non caricare di pressioni i propri bambini. Se hanno talento presto si vedrà, perché i grandi campioni si sono formati da soli”.

Il dottor Mauro Caiazzo ha poi spostato l’attenzione sui pregiudizi che, soprattutto in passato, si nutrivano verso la Medicina dello Sport, presentando un singolare aneddoto. “La Medicina dello Sport è un qualche cosa che sta attecchendo ora, perché si tratta di una cosa seria, che riguarda soprattutto i ragazzini che si avvicinano allo sport. Tramite la Medicina dello Sport si può maturare. Attraverso la competizione, invece, si può ottenere una crescita interiore: ‘vincere’ dovrebbe significare rispettare chi ha perso. Ma molto spesso non è così.”

A questo punto è doveroso concedere la parola ad uno che lo sport lo ha vissuto in prima persona: Gigi Caffarelli, il responsabile del settore giovanile del Napoli. Il nativo di Casoria, operaio di quel Napoli che portò la gioia del primo scudetto al Napoli, ha parlato di aspetti fondamentali dello sport: il rispetto, la correttezza. “Sono di ritorno da un incontro a Coverciano, dove il maestro Arrigo Sacchi parlava proprio di questi aspetti dello sport. Per quanto riguarda la Medicina dello Sport, devo dire che le tecniche sono cambiate molto rispetto a quando ero calciatore. Questo può solo essere utile a qualsiasi persona che si avvicina allo sport.

Particolarmente significativo il discorso finale del Prof. Barbati: “Il fatto che in Italia ci siano solo sette primari di Medicina dello sport, due soli al sud, è una cosa che ci deve far riflettere” – dice il primario di Medicina dello Sport del CTO. “Il sottoscritto, tuttavia, cerca di aprire nuovi orizzonti alla visita medico-sportiva. “A noi non interessa il problema economico, a noi interessa il problema della prestazione del singolo. Bisogna avere garanzie su questa questione.” A questo proposito, raccontando aneddoti ed esperienze personali, il primario del CTO ha introdotto alcune nuove tecniche che si adoperano con la Medicina dello Sport, che abbiamo avuto modo di descrivere nei precedenti numeri di Casoriadue. “Ultima è una macchina “nuova” che permette il TCP (Test Cardio-Polmonare-Metabolico), consigliabile ad atleti di prospettiva.

Insomma, da questa conferenza si sarà capito che la Medicina dello Sport è un qualcosa che, al giorno d’oggi, non si può sottovalutare, non si possono più nutrire pregiudizi verso di essa, se si vuole praticare uno sport in modo sano e senza alcuna preoccupazione.

Dall’inviato al Centro Sportivo Nuova Audax:

Stefano D’Angelo

 

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