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Lazio-Napoli, in casa dell’avversario

Sabato santo, ore 21, Lazio e Napoli all’Olimpico per “… una finalissima, uno scontro diretto che deciderà il nostro destino.” – queste le parole di Edy Reja, interpellato sulla gara contro il “suo” Napoli, quello  della “carrera” dalla C all’Intertoto in poco più di 4 anni. Biancocelesti contro azzurri a caccia di un unico obiettivo, la conquista dell’Europa che conta, quella della “Musichetta”;  Il terzo posto, insomma, attualmente  detenuto dai romani a quota 51, con un Napoli che segue a ruota a tre punti di distanza. Domenica scorsa il turno ha segnato una brutta battuta d’arresto per entrambe le contendenti con i partenopei malamente perdenti a Torino ed una Lazio definita anch’essa “a fari spenti al Tardini”. Sembrano viaggiare di pari passo i destini delle due squadre, non solo in termini di risultati e classifica ma anche di infortuni di un certo rilievo, frutto anche degli impegni europei, “costosi” in termini energetici, sia fisici che psichici, come ci ha tenuto a sottolineare lo stesso Reja. E così se Atene piange, Sparta non ride; Mazzarri ha, si sa, problemi di formazione, con difficoltà soprattutto sulle fasce, ma anche il tecnico friulano ha dal canto suo non pochi grattacapi su chi mandare in campo. Klose sembra aver messo la parola fine per questa stagione dando quasi un arrivederci agli europei. La lesione ai flessori della coscia sinistra rimediata il 23 marzo scorso contro il Milan è stata di una certa importanza e l’ex bomber del Bayern Monaco deve e dovrà stare seriamente a riposo. E le brutte notizie dall’infermeria non si fermano qui: il primo assente sicuro per sabato sarà Dias, per via di uno stiramento di primo grado alla coscia sinistra rimediato a Parma. In questi giorni si è bloccato in allenamento anche Radu per un dolore al ginocchio destro, per cui il rumeno si è limitato ad un semplice lavoro di scarico in acqua,  insieme ad un altro elemento in forte dubbio: Matuzalem, per lui un lontano passato nel Napoli.  Il brasiliano fu, infatti, poco più che ventenne,  per due anni in azzurro, dal 1999 al 2001. Stankevicius e Lulic sono anch’essi fuori gioco, con il serbo che appare, però, in sensibile ripresa, tanto da poter svolgere un programma atletico differenziato con il pallone. Alla lista degli incerti si è aggiunto nelle ultime ore anche Brocchi che lamenta un dolore al piede destro, ma pare arruolabile per il duello pasquale.

Una sfida in ottica Champions quella tra Lazio e Napoli che dovrà fare a meno, dunque, di svariati protagonisti da ambo le parti. Ma tra i tanti assenti chi si candida per una maglia da titolare dal primo minuto è un ex di lusso: Goran Pandev, 5 anni nella Lazio, con la quale ha vinto anche la Coppa Italia nel 2009, divenendone anche il capocannoniere con 6 reti all’attivo. Un rapporto burrascoso con Lotito col quale la rottura si è consumata, paradossalmente a fine dello stesso 2009 ed ecco il macedone approdare a Milano con stagioni meno brillanti. Ed il “Quarto Tenore” avrà il cosiddetto dentino avvelenato, contro il suo presidente di un tempo, mentre  il vulcanico numero uno biancoceleste ha detto quel che pensava, a modo suo, in merito agli ultimi sviluppi del calcio scommesse, definendo la responsabilità oggettiva “un fardello per le società di calcio”.

Lazio-Napoli ricorderà anche Giorgio Chinaglia che ci ha lasciati appena pochi giorni fa. Una partita che aveva un sapore particolare per Long John  che al S. Paolo, nel lontano 1974, proprio nella esatta data di sabato,  il 7 aprile, si rese protagonista di un gestaccio, mostrando le corna all’indirizzo dei tifosi napoletani. In quella occasione la Lazio riuscì a strappare un rocambolesco pari (3-3 il finale) che consacrò la corsa degli uomini di Maestrelli verso lo scudetto.  Alla Messa in suo suffragio, celebrata nella chiesa di Cristo Re nella giornata di mercoledì, hanno preso parte giocatori che vestono e che hanno vestito la maglia biancoceleste commemorandone la figura di uomo e di atleta.

Maria Villani

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