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Lo sfogo di Edi, solo contro tutti: «È mancata la voglia di vincere»

Il bomber poi precisa: l’impegno della squadra è fuori discussione

Deluso Cavani a fine partita. Anzi, arrabbiato. «Abbiamo commesso tanti errori, è mancata la voglia di vincere fino alla fine. Nel calcio è necessaria, altrimenti non si arriva da nessuna parte. Resta l’amaro in bocca per come si era messa la gara. Abbiamo avuto un calo di tensione, adesso andiamo avanti per preparare la prossima gara a Torino contro la Juventus». A caldo il Matador si è fatto sentire, la rimonta subita dal Catania proprio non gli è andata giù, un’occasione buttata al vento e ora la Lazio è avanti di tre punti.
Poi Cavani ha puntualizzato il concetto espresso a caldo, ha voluto chiarire il senso selle sue parole. «Ci sono mancate la grinta e la determinazione nel finale per conservare la vittoria, l’impegno di tutta la squadra ovviamente è fuori discussione, c’è stato come sempre da parte di tutti i miei compagni. La voglia di vincere era quella abituale, purtroppo non è arrivata la vittoria».
Rabbia dell’uruguaiano ma anche la voglia di ripartire forte e soprattutto la consapevolezza che il Napoli può giocarsela fino alla fine per conquistare un posto per la prossima Champions League. «La corsa Champions? Non si complica il cammino, dobbiamo continuare a lottare e a lavorare per arrivare al terzo posto, la corsa non è preclusa. Ora dobbiamo pensare alla prossima partita. Adesso non stiamo più giocando in Europa e possiamo farcela. Però non dobbiamo più distrarci a avere questi cali di concentrazione».
Proprio il suo gol sembrava aver chiuso la partita, la rete del 2-0 al Catania. Il gol numero diciannove in campionato, il ventottesimo di una stagione sempre più esaltante. Un altro gol incredibile, alla Cavani. Primo tentativo palo, la palla torna dalle sue parti, secondo tentativo ancora palo ma la carambola finisce in gol. La lunga esultanza, sommerso dall’abbraccio dei compagni. Una domenica speciale per Edinson, prima del via a bordo campo c’erano sua moglie Soledad e il piccolo Bautista, che in settimana ha compiuto un anno, in compagnia della signora Gargano e del figlioletto Matias. Il Matador ha preso in braccio Bautista che indossava la maglietta del Napoli, si è fatto fotografare in campo prima del fischio d’inizio. E il sorriso gli è tornato un’ora e mezzo dopo la fine del match quando ha potuto riabbracciare la sua famiglia per poi lasciare lo stadio. E’ andato via a bordo del suo fuoristrada e all’esterno del San Paolo, sotto la pioggia, c’erano ancora tanti ragazzini ad attenderlo.
Cavani sempre più idolo del San Paolo, sessantuno reti in due anni, neanche Careca e i grandi del passato avevano tenuto una media realizzativa così elevata. Implacabile, inarrestabile: Edinson ha vinto anche il duello con Legrottaglie, la sfida tra i due calciatori di fede cristiana evangelica che hanno Cristo al centro della loro vita. Due occasioni per il Matador contro il Catania, un gol realizzato e un altro sfiorato con il sinistro per un soffio. E poi la solita prestazione molto generosa con i rientri a tutto campo per dare una mano a centrocampisti e difensori. Tra l’altro sui calci d’angolo avversari diventa il primo difensore andando a saltare sul primo palo. Un attaccante moderno, universale, Cavani non si praticamente fermato mai tra campionato, Champions, coppa Italia e nazionale uruguaiana. A luglio vinse la coppa America con la Celeste e dopo una vacanza di una ventina di giorni si è messo al lavoro con il Napoli. La prima rete in Champions contro il City, l’ultima prodezza, per il momento, contro il Catania. Un gol che non è servito per la vittoria, il Napoli si è fatto rimontare due volte. L’esatto contrario di Udine quando sotto di due reti si è riportato sul 2-2 grazie alla doppietta manco a dirlo, del Matador.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

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