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Lo svincolato Lodi: “Ho imparato a battere le punizioni osservando Maradona e Zola”

Pennellate, missili, cucchiai, parabole, d’esterno o d’interno, a volte anche di punta: sono tanti i termini utilizzati per descrive i modi di calciare le punizioni. Un’arte che ogni grande battitore interpreta a modo suo. Da Maradona, Del Piero, Roberto Carlos a Pirlo e Pjanic, ogni epoca ha avuto i suoi “maestri”. Tra i grandi battitori di punizioni c’è anche Francesco Lodi, svincolato di lusso, che parlato proprio dei calci piazzati in un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport: “Spero di poter rispondere presto a Pjanic. Mi sono appena svincolato e sto aspettando qualche proposta importante. Ho voglia di continuare questa sfida. Ormai è un duello visto che Pirlo è passato a un altro campionato. Pjanic è bravo davvero, mi ricordo altri gol del genere. Contro il Napoli, contro il mio Parma al 92′. Molto bello da vedere quando calcia”.

Saper battere le punizioni è un’attitudine non da tutti: “Ciascuno le tira a modo suo. Pjanic ha questo ‘saliscendi’. Pirlo calcia in tutti i modi concepibili. Io ho uno stile molto semplice, tiro a far girare il pallone. Sono napoletano e da ragazzino vedevo Maradona, poi Zola: come si faceva a non provare? Poi crescendo ho visto che c’erano tanti altri grandi interpreti: Baggio, Del Piero, Juninho, adesso Pirlo e Pjanic”. Per affinare questa dote sono necessari tanti allenamenti specifici?: “Io ho sempre tirato le punizioni, sin da bambino, nelle scuole calcio di Napoli. Poi ho continuato a farlo sempre più spesso. Ad allenamento finito resto in campo e anche se non c’è la barriera provo da tutte le posizioni, sperimento colpi che suppongo possano servire durante la partita. Bisogna sempre migliorare, perché gli avversari trovano sempre il modo per ostacolare le traiettorie e bisogna essere pronti a cambiare. A Pirlo è accaduto: quando tutti pensavano che tirasse solo alto lui ha preso a far passare il pallone sotto la barriera”.

Istruzioni dettagliate per migliorare questa qualità: “Una decina di tiri da varie posizioni il venerdì, senza barriera. Il sabato 10-15 tiri con la barriera, se il portiere ha voglia. Bisogna sempre rispettare i colleghi, il lavoro è massacrante per tutti. A Catania, Con Simeone in panchina, ho fatto gol su punizione pure a Buffon: finì 2 a 2 e segnai al 94′”.

 

Fonte: gianlucadimarzio.com

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