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Maggio: “A Napoli sto benissimo, ormai mi sento napoletano”

 L’INCHINO – E’ famoso ormai l’inchino di Christian alla curva dei tifosi. Un gesto elegante da parte di un uomo sensibile, innamorato della città di Napoli e del teatro (Ap) Christian Maggio a febbraio 32 anni, è arrivato a Napoli nel 2008 e ha rinnovato fino al 2015 (AP) SOGNI DI BOMBER Maggio segna pochi gol però importanti, ma il suo sogno è quello di farne quanto Cavani (AP) LA NAZIONALE Ha giocato il Mondiale 2010. Prandelli lo ha convocato, ma per l’Europeo non si agita (AP) NAPOLI – Pino Daniele cantava «e intanto maggio se ne va», lo sa? Christian ride e mima il “no” con l’indice destro. Beh, la musica è un’altra cosa rispetto al calcio, e poi, diciamola tutta, in realtà è il teatro la sua vera passione. Fatto sta che, per fortuna azzurra, Da pochi giorni ha firmato il rinnovo del suo contratto fino al 2015per ora Maggio il calciatore non andrà proprio da nessuna parte: ha firmato, prolungato il suo contratto fino al 2015 con il Napoli. E tanti saluti a chiunque abbia pensato di tentarlo e sperato di acquistarlo: l’esterno destro universale, il migliore in circolazione, può cominciare il 2012 con la serenità che è un sacrosanto diritto, quando sei un uomo fondamentale nei meccanismi della squadra e la squadra sta vivendo probabilmente il momento più delicato della sua fase di crescita. In Champions e in campionato.

IL NAPOLETANO – E allora, Maggio che non se ne va e che comincia l’anno nuovo così: « Mi sento napoletano». Bella frase. Colpo di teatro. Ma è la verità, in fondo, basta chiacchierare con chi lo conosce e chi lo frequenta; è sufficiente guardarlo mentre passeggia oppure «Mi sento così… Qui io e mia moglie viviamo benissimo. Siamo felici. Se ne parla spesso male, ma io amo questa città e voglio restarci a lungo»mentre pasteggia, al ristorante, sereno e beato e perfettamente integrato. « La mia intenzione, il mio desiderio, è sempre stato quello di giocare ancora nel Napoli. Anzi, ancora a lungo: da due mesi avevo espresso la mia volontà, e ora possiamo brindare ufficialmente. Qui vivo benissimo, come del resto mia moglie Valeria. Siamo molto felici. Spero di dare ancora tanto a questa squadra: sono fiducioso per il futuro, perché la società è ambiziosa, come me, e c’è un progetto importante che, con il tempo, potrà portarci a raggiungere obiettivi prestigiosi».

IL TEATRO – Felice davvero, Maggio, non è retorica. Voce limpida e rilassata, quella che si diffonde nell’etere attraverso i microfoni di Radio Marte: « Ripeto, mi sento napoletano: all’inizio magari ho avuto qualche problema «Spero di dare ancora tanto a questa squadra Il progetto è importante e con il tempo ci porterà risultati prestigiosi»di ambientamento, ma ora è tutto superato. Se ne parla sempre male, ma io amo Napoli e la mia famiglia vive alla grande».
All’inizio, per citarlo, era nel 2008, quando Reja, che lo aveva già allenato e apprezzato a Vicenza, lo coinvolse nel mondo azzurro. Poi, la svolta: l’amicizia con Cannavaro, Aronica e De Sanctis, il matrimonio con Valeria, l’urlo del San Paolo, la vita cittadina. Fatta di amici e passioni, come il teatro: i coniugi Maggio hanno anche l’abbonamento e ogni settimana è possibile individuarli in un noto teatro cittadino mescolati alla folla.

COPPE E CAMPIONATO – Nel weekend, però, è lui che si esibisce sul palco, pardon sul prato. E non è un caso che sia tra i candidati alla squadra ideale Uefa (nel ruolo è in concorrenza con Lahm, Srna, Maxi Pereira e Dani Alves). «Vogliamo andare avanti in Champions e non solo Vorrei segnare i gol di Cavani e avere la tecnica di Lavezzi e Hamsik»« Sono orgoglioso, ma contano più gli obiettivi della squadra: e dunque andare avanti in Champions quanto più possibile, mettendo in difficoltà il Chelsea pur consapevoli di chi abbiamo di fronte, e risalire in campionato a partire da Palermo, sfatando questo tabù. La Coppa ci ha tolto qualcosa dal punto di vista fisico, ma la soddisfazione è stata immensa: ci davano tutti per spacciati?».
Tra un po’ comincia anche la Coppa Italia: « Sarebbe bello arrivare in finale». Vincere no?

INSOSTITUIBILE – Poi, Mazzarri. Che lo ha sempre definito: l’unico insostituibile della squadra. « A lui devo tanto, mi ha insegnato molte cose sin dai tempi della Samp: non ero neanche titolare. È bello godere della fiducia del tecnico, spero di non deluderlo mai. Ma se un giorno arriverà uno più forte Un gol vale sempre un volo verso la curvadi me, beh, sarebbe giusto farsi da parte».
Pericolo che non corre. Ma, scherzando un po’ sulle qualità dei compagni, Christian si costruisce il quadro ideale: « Vediamo… mi piacerebbe segnare i gol di Cavani e avere la tecnica di Lavezzi e Hamsik. Marek ha anche una tranquillità impressionante».

LA NAZIONALE – Sarebbe un cyborg. In quanto a serenità, però, neanche lui sembra secondo a qualcuno. E lo dimostra: « L’Europeo? È ancora presto per pensarci e non ho ansie particolari: affronterò tutto in modo sereno». 

 

Fonte C.D.S.

 

La Redazione

A.S.

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