Christian Maggio, difensore del Benevento, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. Ecco quanto dichiarato dall’ex terzino del Napoli in vista del big match contro la Juventus.
Quale azzurro fu più sbiadito: con l’Italia per l’infortunio che fece saltare la convocazione al Mondiale 2014 o per il mancato ingresso in campo l’anno scorso nella sua partita d’addio con il Crotone?
«Delusioni diverse. L’infortunio in Nazionale fu una fatalità che non si poteva certo prevedere. Riguardo Sarri, non posso nascondere l’amarezza per quei 5 minuti negati sul campo. Ma anche questo fa parte della vita. Poi ci hanno pensato i tifosi a fine partita con quel giro di campo a sorpresa a spazzare via la rabbia».
Pierpaolo Marino che la portò a Napoli ha detto che una sua forza sono i tempi d’inserimento…
«Sì mi scelse anche per questa caratteristica. Oltre al suo intuito, devo ringraziare gli allenatori che con il lavoro mi hanno migliorato».
Da Lorenzo a Roberto, gli Insigne sono un po’ suoi figliocci?
«Lorenzo è già un campione. Roberto ci sta lavorando ma è già un punto fermo per il Benevento».
Come Asencio?
«Mi piace tantissimo, ha grinta, voglia… e la gioventù. A Cittadella visto come correva dappertutto anche al 90’?!».
Sarri e Bucchi, differenze nel rispettivo 4-3-3?
«In generale Sarri è un maniaco della tattica, fa un gran lavoro difensivo sulla linea, quando scappare, attaccare… Bucchi invece punta sull’aspetto umano, ti parla, ti carica: il primo un professore, il secondo un fratello Maggiore».
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