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Maggio, l’esterno tuttofare

Il giocatore di origine vicentine corre dal primo al novantesimo e segna gol pesanti

Ma c’era un ascensore in mezzo all’area dell’Udinese? Che stacco, Christian Maggio. Che azione e che gol. Bentornato Pocho, certo, ma bentornato anche a te: era dal 6 dicembre 2010, che non urlava la sua gioia in campionato al San Paolo. Quasi undici mesi senza reti. Beh, vorrà dire che, quella di ieri, passerà alla storia come la notte dei tabù infranti. Da Lavezzi a Maggio. E Napoli fa festa. 

DIGIUNO FINITO – E allora, la casa stregata è tornata a essere dolce. Sì, tutti attendevano lo scugnizzo d’Argentina dopo 366 giorni di astinenza, ma anche Maggio, uno abituato a graffiare e piazzare zampate come un randagio della fascia, cercava questa notte. Anche quella, l’ultima, era stata una notte: 6 dicembre 2010, dicevamo, una partita con il Palermo che Christian risolse al 95′ con una sorta di scivolone con il pallone agganciato alle unghie che finì in porta insieme con lui. Corsa pazzesca e tanti complimenti. Gli stessi ricevuti il 27 agosto, nel sabato d’estate surrogato del campionato in sciopero, ancora con il Palermo: grande rovesciata infilata alle spalle di Benussi e poi bis a corollario di una cavalcata. Quando vede rosanero s’infuria, non c’è che dire. Se non che quelle due gemme erano state le ultime – sebbene amichevoli – di Fuorigrotta. Fino a ieri. 

IL CESTISTA – Maggio ha segnato ancora nella sua arena, di testa, e poi mentre correva e pensava “finalmente”, ha ringraziato con inchino l’applauso del pubblico. Come al solito. Educato. Spietato, invece, contro Handanovic: stacco imperioso in mezzo all’area, degno di un giocatore di basket in elevazione per un terzo tempo in velocità con schiacciata, e poi canestro. Cioè, gol: con la schiacciata di testa, invece che con le mani, ma dell’intensità di un proiettile. Bello davvero. Come splendida è stata l’azione che ne ha preparato l’inserimento: schema-champagne e brindisi offerti da Maggio. Come minimo. 

CHE LAVORO – La rete, d’accordo, ma non solo: chiedere ad Armero, che da spauracchio s’è trasformato in un cliente normale. Merito del pupillo di Mazzarri; anzi, pupillo di ogni tecnico che lo abbia allenato: corre per tre, crossa, difende e attacca, suggerisce e fa gol. Questo è Maggio. Il giocatore più in forma e più incisivo sin dall’inizio della stagione azzurra: galoppata pazzesca e assist a Manchester con il City; prestazione super con Milan e Inter (con rigore procurato e gol); autorete provocata con il Bayern. Insostituibile. Impossibile farne a meno. 

IL CONTRATTO – Il Napoli e la Nazionale sanno di avere il meglio in circolazione, su quella fascia. Ed ecco perché il club azzurro studia il modo migliore per blindarlo: il contratto scade nel 2013, la trattativa è nel vivo.

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