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Maggio resta anche senza il rinnovo. L’esterno vicentino cerca la rivincita dopo un’annata sfortunata

Comunque rinnova. Anzi l’ha già fatto. Senza firme. Il prolungamento è uno stato d’animo, una convinzione forte, un senso di attaccamento alla maglia e al progetto che va al di là del contratto. Christian Maggio forza sette. Come le stagioni al Napoli. Come un mare azzurro che non si tiene. Di rinnovo, quello vero, per ora, non si parla. E non sembra neppure essere in agenda. Scadenza giugno 2015 la frontiera. Presto, prestissimo. Però niente ansie né patimenti. Il rapporto è solido, consolidato negli anni, è di reciproca stima e fiducia. Potrebbe anche finire così: naturalmente e senza strascichi; non è nello stile del personaggio e neanche della società. Per filosofia si può anche arrivare a scadenza. E’ già accaduto con altri, potrebbe succedere pure con Maggio. Un altro anno insieme, intanto. Il settimo. E sempre con gli stessi obiettivi comuni. Sogni, certezze, probabilità di vittorie. «Vogliamo lo scudetto» . Le altre possono ancora attendere. Lazio, Genoa, Inter, Verona, il mercato ha ipotizzato scenari e destinazioni col curriculum e le mappe geografiche alla mano. I vecchi allenatori (Reja e Mazzarri) e la vicinanza alla sua Vicenza gli indizi seguiti. Resta a Napoli, stop alle voci. Dimaro è la catapulta per una stagione nuova. Dal 2008 ad oggi sempre titolare. Un senatore, un capitano aggiunto, un’anima nello spogliatoio. Christian Maggio il bravo ragazzo con la mascella da duro. Forza, potenza e vigore. Instancabile sulla fascia. Su e giù come l’umore, le pagelle e i destini di chiunque giochi al calcio. Una storia di corse, fatica, pressioni, elogi e critiche. E poi cross pennellati e qualcuno strambo. Gol festeggiati con l’inchino e assist decisivi. Vittorie e amarezze, orgoglio e rabbia nazionale. E le cadute, le ricadute e la voglia di rialzarsi. Maggio forza sette. Una rivincita contro tutti e per tutto, soprattutto dopo una stagione difficile, condizionata dagli infortuni e dall’amarezza per la mancanza convocazione al mondiale brasiliano. Ma ora si volta pagina. «Guardo avanti, il mondiale è ormai il passato. Abbiamo una squadra che può competere con tutti. I tifosi meritano il meglio. Non penso al contratto, non è adesso un discorso da fare». Contatti, approcci, posizioni da confrontare e valutare. Ne hanno già parlato Maggio e il Napoli, e forse lo rifaranno ancora. Ognuno ha la sua idea. Per ora restano insieme e per tutto l’anno. Convinti. Poi si vedrà. Ora c’è il campo e solo quello conta. La fascia è lunga, la concorrenza spietata, la difesa a quattro rigorosa. E allora sudore, scatti, allunghi e pure qualche gol in partitina. Maggio c’è e già spinge forte. Per giocare però. Per il rinnovo ci sarà (forse) tempo.
Fonte: Corriere dello Sport

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