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Marchetti: “E’ il momento più delicato della gestione De Laurentiis”

Del Piero, ancora lui. E ora la Juventus dovrà decidere. Perché lui ha già deciso: l’unica concessione che ha fatto ai microfoni sul suo futuro nella serata della gloria (l’ennesima) è stata: “Continuerò a giocare”. Il problema è con chi. Perché le parole pronunciate da Andrea Agnelli ad ottobre ancora aleggiano intorno al capitano. “Sarà l’ultimo anno di Del Piero con noi”, aveva detto. Ora che Del Piero sta firmando a modo suo questo testa a testa entusiasmante con il Milan sembra una decisione presa troppo in fretta.

Del Piero è la Juve. Lo ha dimostrato anche in questa stagione. Non solo con i gol (pesantissimi) con i quali ha impreziosito la sua annata. Ma anche e soprattutto per le parole. Nel suo stile. Mai una polemica, mai un cenno di rivalsa. Per lui parla il campo, perché lui vuole così. Non si vuole sentire un peso, non ha mai messo in discussione le scelte di Conte. Ha mangiato tribuna e panchina. Poi si è fatto trovare pronto. E ora per Agnelli (e Marotta) è un bel dilemma. Il popolo juventino lo vuole ancora, lui ha deciso di voler giocare ancora. La Juve rimarrà della stessa idea, la stessa di ottobre? Per ora non è in previsione nessun incontro. Ora è facile dire Del Piero sì, ma forse è il caso per la società di rimettersi in discussione.

Arriverà un grande campione alla Juventus, questo è certo. Chissà se troverà Alex. Di nomi se ne fanno tanti, uno di quelli che piace di più è Arjen Robben, che però ieri non ha vissuto una serata propriamente esaltante. Ha avuto la possibilità di far rimanere in corsa il suo Bayern, ma ha sbagliato un calcio di rigore. Subendo addirittura l’esultanza rabbiosa di Subotic sotto la sua faccia. Se la Juve cerca un difensore forte e con carattere, con l’esperienza internazionale, farebbe bene a riprendere i contatti con il Borussia, visto che lo seguivano (naturalmente non da soli!).

Il Milan ieri sera chissà se ha fatto zapping fra Juve-Lazio e il campionato inglese. Vedere quel Balotelli in tribuna avrà fatto scattare qualche cosa nella testa di Galliani? Moratti nel pre della sua Inter ha espresso parole d’affetto per Balotelli ma pochi spazi per il suo rientro. Ma questo sarà un tormentone di mercato che ci porteremo avanti per tutta l’estate… come Tevez, che ieri è anche tornato al gol. Un rammarico in più (soprattutto dopo i tanti infortuni di Pato)?

A Napoli invece sono alle prese con una crisi che non vivevano da tre anni. Sono arrivati anche i fischi, invece che “o surdato ‘nnamurato”. Non si può mettere in discussione un progetto che ha funzionato per un momento di evidente calo. Ma, come ha detto anche De Laurentiis, sono gli stessi giocatori che rendono grandi il Napoli. E’ un cane che si morde la coda: sono i vari Lavezz-Cavani-Hamsik-Pandev ecc ecc che devono portare il Napoli terzo, ma se il Napoli non dovesse riuscire a centrare la qualificazione in Champions, non sarebbero solo i primi “responsabili”, ma forse anche i primi ad avere opportunità di andar via. De Laurentiis ha dimostrato sempre di saper tener duro. Ora è arrivato, forse, il momento più delicato della sua gestione.

A Genova la situazione è diventata incandescente. Neanche il ritorno di Malesani ha portato tranquillità. A Firenze, dove Amauri con il gol della vittoria di Milano ha rasserenato l’ambiente, stavolta non ci è riuscito. Ma in tribuna c’era Giovanni Sartori (il ds del Chievo): uno dei candidati più forti a sostituire Corvino, in competizione con Lele Oriali. Che difficilmente tornerà all’Inter. Dove se Stramaccioni dovesse centrare l’impresa (ora difficilissima) del terzo posto, potrebbe davvero convincere Moratti a puntare su di lui per la prossima stagione. Altrimenti el Loco Bielsa, ha preso sempre più vantaggio, nella lista di gradimento del presidente…

Fonte: Luca Marchetti per Tuttomercatoweb.com

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