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Mauro: «Ma dove è finito lo stile della grande Juve?»

Il parere del doppio ex sulle tensioni post Genoa: «Gravissime le parole dell’ad Marotta»

Non è carino chiedere a un doppio ex: per chi fai il tifo? Se poi il passato calcistico si chiama Juve e Napoli, il più delle volte conviene mettersi l’anima in pace. Questioni di opportunità o scarsa dose di appartenenza producono risposte insipide. Non è il caso di Massimo Mauro, lui è lo stesso che vediamo in tv quando veste i panni dell’opinionista: schietto, genuino, un tipo senza compromessi. Ha trascorso gli otto anni più importanti della sua carriera tra Torino e Napoli, prima al fianco di Platini e poi di Maradona. «Ma sono stato l’unico ad aver giocato anche con Zico ai tempi dell’Udinese. Lo scorso anno sono stato contento per lo scudetto alla Juve, quest’anno vorrei assistere al trionfo del Napoli. Un anno ciascuno non fa male a nessuno».

Mauro, lei è stato tra i pochi e tra i primi a pronosticare un duello Juve-Napoli per il tricolore.
«Resto di quest’idea. Qualcuno potrà intrufolarsi e dare fastidio ma alla fine se la giocheranno bianconeri e azzurri».
Quindi il rendimento del Napoli non la sorprende?
«Mazzarri ha fatto un’infinità di punti in più rispetto alla passata stagione e questo è un dato eccezionale, considerando che gli avversari viaggiano a un discreto ritmo. Quello che non mi sorprende è vedere il Napoli lassù: attenzione però, il bello viene adesso».
Siamo nel momento decisivo?
«È innanzitutto fondamentale che la squadra occupi sempre le posizioni di vertice. La conquista della coppa Italia proprio nella finale contro i bianconeri ha fatto da spartiacque: da quella volta il Napoli è diventato una big perché ha cominciato a trionfare. Adesso deve continuare così e abituarsi a vincere: è con questa mentalità che si diventa grandi».
Si può puntare quest’anno a qualcosa di grosso?
«Certo che si può, con quell’attacco che si ritrova il Napoli può ambìre a tutto».
Scendiamo nei dettagli: chi è più forte tra le due squadre?
«In difesa e a centrocampo la Juventus ha maggiore qualità ed esperienza: si lascia preferire. In avanti non c’è corsa: il reparto azzurro è atomico e annulla il gap di svantaggio con gli altri settori. Cavani, Hamsik, Pandev e Insigne: ma in Italia chi può vantare un parco attaccanti così forte?».
Il Matador?
«Oggi in assoluto è il numero uno tra i bomber. Nel mondo, dopo Messi, c’è lui».
Armero e Rolando bastano per innalzare la qualità della difesa?
«È stato giusto cedere Dossena e Aronica: sono buoni giocatori ma non garantiscono la differenza. Non conosco bene Rolando, è tutto da valutare. Anche in tema di portieri, la Juve è superiore: Buffon è molto più forte di De Sanctis. Se il Napoli avesse un top player in difesa potrebbe permettersi a vita un centrocampo con Inler, Dzemaili e Behrami».
Chi ha più fame?
«Una squadra che vince lo scudetto, deve avere sempre più fame. Mi pare però che quest’anno il Napoli sia più affamato. Questo non significa che è favorito: una maggiore tensione nervosa o psicologica non ti fa vincere lo scudetto».
Cosa ti fa arrivare primo?
«Credo che in Italia vinca sempre chi prende meno gol. Magari giocando bene».
Conte o Mazzarri: chi fa giocare meglio la propria squadra?
«Il gioco della Juve dello scorso anno mi piaceva molto, adesso qualcosa sembra essersi inceppato. Mazzarri ha un grandissimo pregio: adatta perfettamente l’idea di gioco che ha in testa alle caratteristiche dei propri giocatori».
Meglio per il Napoli inseguire? 
«Deve aggrapparsi alla carrozza e non scendere mai. Si sta comportando da grande squadra e così dovrà essere fino all’ultima giornata. Attenzione: la Champions toglie energie se va male ma, se i risultati sono buoni, la Coppa diventa uno stimolo enorme a fare ancora meglio in campionato».
E l’Europa League?
«Non scherziamo: lasciamola alle seconde linee come è stato fatto dall’inizio. Mazzarri ha scelto in questo modo, non sarebbe coerente cambiare».
Lei ha vissuto il mondo Juve e ne conosce lo stile: è cambiato?
«I segnali che arrivano da Torino sono di evidente nervosismo. Di fronte a episodi sbagliati, la Juve ha replicato in modo sbagliato. Le reazioni vanno gestite diversamente, le dichiarazioni di Marotta sono gravissime, i primi ad essere esasperati sono proprio gli arbitri. No, questo non è lo stile Juve, almeno non è quello dei miei tempi».
Un vantaggio psicologico per il Napoli?
«No, il Napoli deve guardare a sé stesso e basta. Non deve farsi venire il braccino del tennista ed avere paura di vincere».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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