Diciassette colpi esterni in due anni, è un altro record di Mazzarri, l’allenatore che ha portato il Napoli ai vertici del calcio europeo. Cerca un’altra vittoria domani a Cagliari, dove ha conquistato – in extremis – il pareggio del 2009 e la vittoria del 2010 grazie ai gol di Bogliacino, il centrocampista uruguaiano che indossa la maglia del Bari, e Lavezzi, che undici mesi fa venne lanciato a rete da Cavani, terzo minuto di recupero.
Quando Mazzarri mise piede a Napoli, trovò una squadra che in trasferta non vinceva da un anno: l’ultimo blitz realizzato nel 2008 sul campo della Lazio, autorete di Siviglia su tiro di Lavezzi, gestione Reja. Non era solo una questione tattica, nel Napoli era venuta meno l’autostima e i giocatori cedevano fuori casa, senza il sostegno del San Paolo. Il gioco di Mazzarri – una forte difesa e un efficace contropiede – favorisce le prestazioni esterne. Due le vittorie nelle tre trasferte di questo campionato. Sei reti: 3-1 sul campo del Cesena e 3-0 su quello dell’Inter, tenendo però presente che le partite erano state in parità (1-1 e 0-0) finché gli arbitri Bergonzi e Rocchi non avevano espulso per doppia ammonizione Benalouane e Obinna. La superiorità numerica è stata sfruttata dagli azzurri nel modo migliore. Lontano da Napoli c’è stata anche la sconfitta in casa del Chievo, maturata in condizioni particolari: l’ampio turnover deciso da Mazzarri (sette cambi) e l’errore dell’esordiente Fideleff che aveva favorito il gol di Moscardelli.
Il primo dei diciassette colpi è stato realizzato in casa della Fiorentina e firmato da Maggio, uno dei pretoriani dell’allenatore che il 18 ottobre 2009 ha sostituito Donadoni sulla panchina del Napoli. Poi la spettacolare rimonta sul campo della Juve di Ferrara, da 0-2 a 3-2, un’impresa che risvegliò il ricordo delle campagne della grande squadra guidata da Maradona. Nella scorsa stagione nove vittorie in trasferta, preziose per raggiungere il terzo posto in classifica e conquistare l’accesso alla Champions League, a ventun anni dall’ultima partecipazione: gli azzurri sono riusciti a ribaltare tre volte il risultato (sui campi di Samp, Cesena e Parma), segnale di forza tecnica e morale; di quella compattezza che Mazzarri ha costruito in ventiquattro mesi di intenso lavoro.
Al Sant’Elia il tecnico è un ex perché nella sua carriera vi sono state quattro presenze con il Cagliari nel campionato di serie A ’82-’83. Presidente Amarugi, allenatore Giagnoni, il ventunenne Walter visse una brevissima esperienza nella squadra che aveva come punti di forza il peruviano Uribe e l’uruguaiano Victorino, tra i suoi compagni De Simone, difensore che sarebbe stato poi acquistato dal Napoli, e Vavassori, lo stopper degli azzurri ai tempi di Vinicio. Non è più tempo per l’amarcord: Mazzarri prepara il colpo numero 18.
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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