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Mazzarri si fa raccontare il Liverpool da Yebda

“Yes we can”. Si può fare, raccontano dalla Premier, ma se c’è un aiutino, un amico, un infiltrato speciale, si può pure sperare. Si scrive Reds, però si racconta di una crisi senza precenti, quasi un secolo o poco meno: ma lì, in quel sot­tosuolo scavato dal 2-0 in casa dell’Everton, in un derby che più derby non si può, c’è sempre una storia, l’orgoglio perso­nale e un Gerrard che da solo fa venire i brividi. Però, «yes we can», ma sì che si può fare, anche perché il Liverpool lui l’­ha visto da vicino, nella sua stagione anglosasso­ne, in una vicenda che ha varie analogie e chissà l’epilogo…

MIA CARA PREMIER – Il giro­vago del centrocampo, in arte Hassan Yebda, ne ha viste tante, che potrebbe pure lanciarsi nell’ardita idea d’una mappa inter­nazionale del calcio: ma prima di andare al Por­tsmouth, gli mancava un tracollo economico vero, con tanto di punti di pe­nalizzazione in campio­nato, e dunque a una cor­sa a handicap conclusa direttamente con la re­trocessione. E’ accaduto in questo 2010 double-fa­ce, prima l’Inghilterra, e dunque la Premier, e poi una Napoli tutta da sco­prire e alla quale poter offrire qualche suggeri­mento su come affronta­re i reds: perché il peri­colo rosso, nonostante il penultimi posto in classi­fica generale, esiste, re­siste.

OCCHIO A LUI – C’è poco Yebda in questo Napoli, ma quel che c’è basta e avanza a Walter Mazzar­ri, che al Cibali, al termi­ne di un 1-1 un po’ ama­ragnolo, ha ribadito la centralità della merito­crazia all’interno del gruppo: “Per me sono tutti titolari, anche se qualcuno lo è ovviamen­te più di altri. I nuovi so­no arrivati tardi, hanno avuto poco tempo per as­similare gli schemi, ma di loro sono contento. Il turn- over lo faccio quan­do ritengo ci siano le con­dizioni e non ho preclu­sioni: con la Roma, per fare un esempio, erava­mo sullo 0- 0 quando è uscito Gargano ed è en­trato Yebda. E abbiamo vinto 2-0”.

 

VI RACCONTO TUTTO – Il Li­verpool, visto da Yebda, è un’altra cosa: ha Rafa Benitez in panchina, ha Torres al centro dell’at­tacco, ha Kuyt che deve starsene in giro, tra in­fermeria, palestra e pi­scina per sei mesi, ha una situazione economica tragica e non ancora gli americani con la valigia piena di dollari. Però, nell’allenamento del lu­nedì, s’è cominciato a parlarne; e ancora oggi se ne parlerà, dando un’occhiata alla registra­zione della sfida ( persa) dai Reds con l’Everton. Perché in casi come que­sti, sempre meglio poter contare sulle soffiate di chi li ha visti da vicino. Dio salvi il Napoli…

LA REDAZIONE

Fonte: Corriere dello Sport

 

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