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Mertens: “Segnerò tra i 10 e i 20 gol, ho scelto Napoli per Benitez e la Champions”

Per il momento parla francese, ma Dries Mertens, il primo acquisto del Napoli di Benitez, vuole fare in fretta a imparare l’italiano. Napoli ha fatto breccia nel suo cuore e lui vuole ripagare i tifosi dell’affetto che gli stanno dando. Nella sua conferenza stampa di presentazione ieri ha messo subito le cose in chiaro: è venuto per giocare, meglio se sulla fascia di sinistra, punta a segnare tra 10 e 20 gol, ma soprattutto non vede l’ora di esordire in Champions League agli ordini di un tecnico come Benitez che stima parecchio.

Mertens, che giudizio dà dei suoi primi giorni al Napoli?
«Tutto perfetto. Ho trovato una squadra molto forte che spero di migliorare dando il mio contributo, un allenatore molto bravo e lodato da Hazard e tutti gli altri calciatori con cui ho parlato e una società importante che mi ha voluto»

Quali sono le sue caratteristiche tecniche?
«Sono un giocatore a cui piace segnare e fare assist, ma devo dare una mano anche in fase difensiva. Benitez mi sta dando molti consigli per migliorare e mi piace che parli così tanto con me. Amo giocare sulla fascia sinistra: sono 5 anni che occupo questa posizione e ormai ho una certa predisposizione anche se sono stato utilizzato pure a destra».

Si sente in competizione con Insigne per una maglia da titolare?
«Assolutamente no. Insigne è un bravo ragazzo e mi piace. Abbiamo scambiato qualche parola e sia lui sia gli altri mi stanno aiutando e dando consigli».

Mertens crede di essere pronto per l’Italia?
«Per me questo è un grande passo e sono felice di essere qui. Francamente credo di essere pronto, altrimenti non avrei lasciato l’Olanda. Ora sta a me dimostrarlo»

Quanti gol spera di segnare?
«Prima di tutto devo capire la Serie A e adattarmi. In Olanda dicevo sempre un numero, ma alla prima esperienza in Italia non posso essere altrettanto preciso. Spero di realizzare tra le 10 e le 20 reti perché sono venuto a Napoli per giocare e dare il mio contributo»

Qual è stato il suo primo impatto con la città di Napoli?
«Napoli è bella e ci si mangia in maniera straordinaria. Vorrei viverci insieme alla mia famiglia imparando anche l’italiano perché parlare la lingua è fondamentale per ambientarsi»

Prenderà la maglia numero 7 che era di Cavani?
«E’ un ottimo giocatore, ma qui a Napoli di calciatori bravi ce ne sono tanti. Adesso tutti dobbiamo dare il meglio per non far rimpiangere Cavani perché non ci deve essere solo uno che lo sostituirà. Il numero 7, però, non mi interessa: ho sempre giocato con il 14 sia in nazionale che con il Psv»

Perché ha scelto Napoli?
«Per tre fattori: la presenza di Benitez, la possibilità di giocare in Serie A e quella di debuttare in Champions League. Ho scelto con il cuore e sono felice: la maglia del Napoli è bellissima»

C’è una partita del campionato che aspetta di giocare più delle altre?
«I tifosi mi dicono che è importante segnale contro la Juventus, forse perché non è una squadra molto amata a Napoli, ma è importante vincere anche contro le squadre medio-piccole»

Da avversario cosa pensava del Napoli?
«La sua forza è il collettivo. Il Napoli attacca e difende in modo compatto. E’ stato sempre difficile da affrontare».

C’era un giocatore al quale si ispirava da ragazzo?
«Non avevo un modello perché da ragazzino non passavo il tempo a guardare il calcio in tv, ma a giocare in giardino. Adesso mi piace Ribery: da lui imparo molto e lo guardo spesso per carpire i suoi segreti»

Cosa le ha detto Nainggolan del campionato italiano?
«E’ stato lui a svelarmi l’interesse del Napoli: lui parla italiano, ha letto i giornali e mi ha telefonato. Mi ha spiegato che la Serie A poteva essere adatta a me e alle mie caratteristiche perché è un torneo che adesso è più offensivo rispetto al passato»

Cosa può fare il Napoli in Champions League?
«Speriamo di andare più avanti possibile sia in campionato sia in Champions. Per me la Champions League è qualcosa di nuovo e voglio far bene. Sarà bello sfidare grandi avversarie»

Fonte: Corriere dello Sport.

La Redazione.

D.G.

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